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Conte paga 38 miliardi l'ok di Juncker

Il governo cede su tutta la linea: più tasse e meno spese per tre anni consecutivi di bilancio. Tagliati 10,2 miliardi dalla manovra 2019, poi 12,2 miliardi nel 2020 e 16 miliardi nel 2021

Dar. Mar.
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Ora è ufficiale. La Commissione europea ha bloccato la procedura di infrazione, ma continua a tenere sotto osservazione l'Italia. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha rivendicato con orgoglio lo scampato pericolo: «Non abbiamo ceduto sui contenuti», ha detto nell'informativa di ieri al Senato. Ma si tratta di un accordo «non perfetto», precisa il vicepresidente della commissione Ue Valdis Dombrovskis, secondo cui «se le cose dovessero andar male possiamo tornare sulla questione a gennaio». E dunque gli occhi dell'Europa rimangono bene aperti, perché non ci siano nuovi cambi di rotta rispetto alle misure addizionali trovate dall'Italia che «ammontano a 10,25 miliardi». Dallo «0,8% della manovra iniziale italiana, il peggioramento strutturale è stato portato ora a zero», ha insistito il commissario Pierre Moscovici. Si chiudono così tre mesi di tira e molla in cui «abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni - ha ricordato Conte - senza mai arretrare rispetto agli obiettivi che, con il voto del 4 marzo, gli italiani hanno ritenuto prioritari nell'azione di Governo». «Abbiamo varato una manovra economica espansiva - ha rivendicato - all'esito di una trattativa serrata condotta con tenacia e determinazione abbiamo raggiunto un equilibrio sostenibile»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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