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Salvini rilancia la leva obbligatoria, la Trenta frena: idea romantica ma fuori tempo

Vicepremier e ministro della Difesa divisi sul servizio militare

Davide Di Santo
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"Reintrodurre il servizio militare e civile per ricordare ai nostri ragazzi che, oltre ai diritti, esistono anche i doveri". Matteo Salvini, ministro dell'Interno, rilancia su Twitter la proposta espressa ieri a Foggia sulla reintroduzione della "naja", tema che il leader della Lega in passato ha toccato a più riprese. Proposta che non trova un'accoglienza positiva dalla Difesa che attraverso le agenzie ricorda le parole del ministro Trenta di pochi giorni fa.  TRENTA CHIUDE ALLA LEVA - La leva obbligatoria non tornerà, aveva detto il ministro della Difesa chiudendo (definitivamente) la porta alla possibilità che l'Italia reintroduca la cosiddetta 'naja' per tutti i giovani. "È un'idea molto romantica, che piace a tante persone, se ne parla sempre molto bene, ma credo che non sia al passo con i tempi", le sue parole al Tg5. "I soldati oggi sono dei professionisti e non abbiamo più le truppe che vengono dalle Alpi", dunque "non c'è più bisogno di tanti soldati tutti insieme", spiega. Ad accarezzare l'idea era stato il collega Matteo Salvini. Il ministro dell'Interno, infatti, non ha mai fatto mistero di essere "a favore della reintroduzione del servizio militare", non mancando di sottolineare però che si tratta di "una posizione personale, che non impegna il governo". LA MINI-NAJA DI LA RUSSA - Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato ed esponente di Fratelli d'Italia, ricorda "all'amico Salvini che esiste già, per una legge voluta da me da ministro della Difesa del governo Berlusconi, la possibilità di far vivere ai giovani che lo desiderano, la vita militare per tre settimane. Prima di discutere di leva obbligatoria il governo potrebbe tornare a finanziare questa legge che la sinistra ha smesso di utilizzare e far partire subito con poca spesa qualche migliaio di giovani entusiasti di quella che fu definita la 'mini naja'. Avrò poi modo di illustrare a lui e a Giorgetti le eventuali future modifiche da me proposte per allungare a 40 giorni (magari da svolgere durante le vacanze estive) e rendere, con crediti e incentivi, la partecipazione molto appetibile ai giovani. Mai però in forma obbligatoria che sappiamo crea in molti solo disamore se non peggio".

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