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Pd in confusione totaleI dem sanno solo rinviare

Confermate le dimissioni di Renzi ma bloccato il voto sulla segreteria. Martina resta reggente

Davide Di Santo
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Il Pd ancora frastornato dalla batosta elettorale si presenta all'Assemblea Nazionale. Mille i delegati giunti all'hotel Ergife di Roma ma ancora non c'è intesa su una mediazione che eviti la conta. Ancora un rinvio - Con un voto a maggioranza si è deciso di cambiare l'ordine del giorno e non discutere sulla guida del partito e il congresso, ma rinviare a una successiva riunione. Sono stati 397 i voti a favore, 221 i contrari e sei gli astenuti. Contro la proposta si sono levate proteste dalla platea, che in precedenza aveva fischiato. "Capiamoci, anche basta", ha detto Orfini a chi lo interrompeva. Sì alla relazione di Martina - Martina L'assemblea si è poi aperta con la relazione di Martina.  "Commetteremmo un errore - ha detto - se reagissimo alla vittoria di M5s e Lega con soli anatemi, ma desta meraviglia che parte dell'establishment ha accarezzato queste forze e ora si scandalizza, e desta stupore che chi ha contrastato la riforma costituzionale ora taccia". L'assemblea nazionale del Pd ha approvato all'unanimità la relazione del segretario reggente, messa ai voti del presidente Dem Matteo Orfini. Sono 294 i voti a favore, 8 astenuti e nessun contrario. E Renzi gongola -  Matteo Renzi è "contento" del fatto che l'Assemblea abbia deciso di evitare divisioni. Ha vinto la linea di chi, come lo stesso Renzi, Gentiloni e Minniti, chiedevano di congelare il dibattito interno, è in sintesi la riflessione dell'ex segretario. "Unità e pace interna raggiunta, un risultato importante".

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