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Angelino Alfano sogna gli Esteri Da sciogliere il nodo Istruzione

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Mancano poche ora alla chiusura della lista dei ministri del governo guidato da Paolo Gentiloni. Già stasera il presidente del Consiglio incaricato dovrebbe salire al Colle con i nomi della sua squadra che giurerà al più tardi domattina. Poche la caselle che devono ancora essere sistemate. Ma tutte a loro modo decisive. INTOCCABILI A meno di clamorose novità dell'ultima ora non verranno spostati Pier Carlo Padoan (Economia), Maurizio Martina (Agricoltura), Graziano Delrio (Infrastrutture), Roberta Pinotti (Difesa), Andrea Orlando (Giustizia), Dario Franceschini (Beni Culturali) e con tutta probabilità, Carlo Calenda (Sviluppo Economico).  IL SOGNO DI ANGELINO La vera sorpresa potrebbe arrivare proprio dal ministero degli Esteri "liberato" da Paolo Gentiloni. Nelle ultime ore Angelino Alfano starebbe seriamente pensando di traslocare dal Viminale alla Farnesina. Questo libererebbe un posto da ministro dell'Interno che potrebbe essere assegnato a Marco Minniti. DONNE IN BILICO Tra i ministri che rischiano di più ci sono Marianna Madia, Stefania Giannini, Beatrice Lorenzin e, ovviamente Maria Elena Boschi. Lorenzin, alla fine, dovrebbe riuscire a salvare il proprio posto, ma questo porterà inevitabilmente ad un ridimensionamento della pattuglia di Area Popolare all'interno dell'esecutivo (rischia soprattutto Gianluca Galletti che potrebbe lasciare l'Ambiente a Ermete Realacci). Ormai fuori dai giochi Giannini anche se il ministero dell'Istruzione, dopo il no di Gianni Cuperlo, resta una grande incognita. I verdiniani di Ala avrebbero chiesto quella poltrona per Marcello Pera, ma l'ingresso ufficiale al governo di Verdini (che avrebbe avanzato anche le candidature ministeriali di Enrico Zanetti e Riccardo Mazzoni) non piace a Ncd e buona parte del Pd. C'è poi il tema Riforme. Boschi non può ovviamente mantenere il proprio ruolo. Al suo posto arriverebbe Anna Finocchiaro che, però, dovrebbe diventare ministro per i Rapporti con il Parlamento, giocando un ruolo chiave nella costruzione della nuova legge elettorale.  LAVORO Un altro che sembra ormai certo di lasciare la sua poltrona è il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Per la sua successione è lotta a due tra Tommaso Nannicini e Teresa Bellanova.

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