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Referendum Costituzionale, Renzi vuole il confronto tv con Berlusconi e Grillo

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Per alcuni è la mossa della disperazione. L'ultimo tentativo di recuperare, in extremis, il divario con il fronte del No. Per altri invece è la prova che Matteo Renzi è un vero leader. Che non teme i confronti e non fugge, mai. Fatto sta che stamattina il premier, con una mossa a sorpresa, ha lanciato la sua sfida a Silvio Berlusconi  e Beppe Grillo. "Mancano 15 giorni a un referendum decisivo - ha detto ospite di Rtl 102.5 -, mi piacerebbe tanto fare un confronto con i leader degli altri schieramenti, un confronto civile, con Berlusconi e Grillo, il dove lo scelgono loro. Secondo me loro sono i capi dei due partiti principali, mi sembrerebbe giusto, non credo lo farebbero insieme, ma in televisione, in radio, qui su Rtl 102.5, il problema non è dove ma se loro accettano. Se Grillo non vuole farlo con uno più giovane, allora sono disponibile a farlo con il figlio di Casaleggio che è il vero proprietario del M5S". Quindi un avvertimento a chi (Berlusconi?) pensa, dopo la vittoria del No, di potersi sedere a tavolino e ridisegnare insieme a lui legge elettorale e, eventualmente, una nuova riforma costituzionale: "Io no posso essere quello che si mette d'accordo con gli altri partiti per fare un Governo di scopo o per fare un 'governicchio'". E ancora: "Io non sono come loro, io non ce la faccio a restare abbarbicato alla poltrona per il gusto di mantenerla, io sto qui fino a quando posso cambiare le cose". Tradotto: se vince il No Renzi è pronto a dimettersi. Una minaccia? Una promessa?

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