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Luigi Frasca È la proposta più difficile da digerire nella coalizione di centrodestra.

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«TraLega e Pdl – ha spiegato ieri in conferenza stampa a Milano – si è convenuto su un programma comune e quindi dipenderà da noi fare entrare altre forze politiche, sia a livello nazionale sia regionale. Per il loro ingresso è fondamentale che condividano il nostro programma». «Nessun invito alla secessione – ha ribattuto a chi critica la scelta della Lega – Chiediamo solo di trattenere il 75% delle tasse sul nostro territorio. Sarebbe secessione se chiedessimo il 100%». «Con la nostra proposta – ha proseguito – lasciamo un quarto delle imposte per la coesione nazionale e non è poco. Le reazioni sono state due: c'è chi dice che è impossibile attuarla e chi, invece, dice che è una proposta priva di contenuti. A loro rispondo che si può fare perché sono soldi nostri ed è un diritto e un dovere trattenerli. Se poi ci sarà qualcuno all'interno del prossimo Governo che non vorrà, bene, dovrà fare i conti con noi». Il segretario del Carroccio è poi entrato nei dettagli economici del programma, spiegando di essere disposto anche a chiedere che la Lombardia diventi una Regione a statuto speciale. «Il sogno della Lega vale almeno 16 miliardi di euro e se si dovrà cambiare qualche legge la cambieremo. Sedici miliardi l'anno vuol dire cancellare l'Irap, il bollo dell'auto, dare gratis i libri di testo ai nostri alunni. Dopo tutto questo avanzerebbero ancora altri 8 miliardi che possono servire per avviare iniziative a favore dell'occupazione giovanile». Per quanto riguarda la percentuale di contributi fiscali attualmente trattenuti in Lombardia, Maroni ha ammesso che ci sono due versioni contrastanti tra loro e che tutto dipende se si considera o meno alcuni servizi che lo Stato svolge sul territorio: «Al netto delle attività dello Stato – ha spiegato – siamo al 35% ma se consideriamo tutto siamo al 66%. Detto questo, se consideriamo tutto, sono almeno 16 i miliardi l'anno in più che potrebbero rimanere sul territorio lombardo». Quanto al programma, al suo interno, ha spiegato ancora Maroni, c'è anche un progetto per creare una sorta di «zona franca» per contrastare la delocalizzazione delle imprese. Ci saranno novità anche nel simbolo della Lega nel quale comparirà – sia a livello nazionale sia regionale – il nome del segretario al posto di quello della «Padania» (che aveva a sua volta sostituito quello dell'ex leader Umberto Bossi). L'ex ministro dell'Interno è comunque sicuro di arrivare primo nel confronto elettorale per conquistare la Regione. «Sono assolutamente convinto che vinceremo con tranquillità. Non credo che sarà un testa a testa con Umberto Ambrosoli, l'accordo fatto con il Pdl ha messo in moto un ottimismo per la riconferma dell'alleanza in Lombardia con un volto nuovo, il mio». Nessuna paura neppure del confronto con Albertini: «Anche se resta in corsa vinceremo noi». Scherzando ha poi ricordato come l'ex sindaco di Milano gli abbia promesso una Ferrari in caso di vittoria: «Spero solo non se lo dimentichi» ha detto sorridendo.

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