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Giorgio Napolitano giustifica la «salita» in campo di Mario Monti e i centristi apprezzano.

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Inpiù il Colle ha invitato a rimanere fedeli ai dettami dell'Europa, altro argomento sensibile per i partiti che si rifanno all'agenda del Prof. Che infatti hanno dato plausi unanimi all'intervento di Napolitano. Cesa, segretario dell'Udc, ha parlato di «ineccepibile e appassionato discorso» che ha racchiuso «tutto il senso delle sfide che l'Italia è chiamata ad affrontare. Parole di verità e grande carica umana». «Ancora una volta - ha aggiunto Cesa - la strada giusta è quella indicata dal nostro Presidente: quella che passa per la sobrietà e la responsabilità della politica, per la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica contro le seduzioni dell'antipolitica, per la centralità dell'Italia in Europa. Al Presidente Napolitano il nostro ringraziamento per queste parole di speranza e per questi sette anni spesi strenuamente al servizio dell'Italia e delle sue istituzioni». Giudizio positivo anche da Franco Frattini, ex ministro degli Esteri che ha appena lasciato il Pdl per appoggiare l'agenda Monti: «Un discorso nitido e distinto quello del Presidente della Repubblica. Ricco di speranza e verità nel delineare il percorso che il nostro Paese dovrà intraprendere nei prossimi mesi». «Un messaggio toccante ed europeista - ha aggiunto Frattini - che esorta, ancora una volta, a voler cercare nell'Europa le soluzioni all'uscita dalla recessione e al rilancio dell'economia. Un passaggio chiave che mi auguro riesca a scuotere la coscienza di tutte quelle forze politiche che si apprestano a raccogliere consensi elettorali con toni e slogan euroscettici ignari dell'unica conseguenza possibile di un simile atteggiamento: l'isolamento del Paese e la condanna all'irrilevanza internazionale». Per il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni «è stato un discorso di alto profilo istituzionale, molto equilibrato, con una analisi realista dei gravi problemi del nostro paese». «Ancora una volta - ha proseguito - il presidente della Repubblica ci ha indicato con saggezza il percorso di riforme che bisognerà seguire per uscire dalla crisi, ponendo la questione sociale al centro dell'azione pubblica. L'occupazione e la giustizia sociale saranno i temi principali su cui tutti dovremo misurarci nel 2013 con grande senso di responsabilità e coesione nazionale». Infine è stato il presidente della Camera Gianfranco Fini a lodare le parole del Colle: «L'equilibrio, l'imparzialità e l'indiscusso elevato senso dello Stato con cui il Presidente ha affrontato i passaggi più delicati della vita politica del 2012 hanno creato le condizioni per permettere all'Italia di avviarsi sulla via del risanamento, del recupero di fiducia nazionale e di credibilità internazionale».

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