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Una lunga serie di voci, un anno di successi raggiunti e meriti acquisiti, elencati puntigliosamente sul sito ufficiale del governo.

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Conuna promessa: la riduzione di un punto percentuale della pressione fiscale con l'anno nuovo per dare respiro, soprattutto, alle fasce più deboli. Un anno fa, si sottolinea nel documento scritto da Palazzo Chigi, le cose non andavano affatto bene. E se anche qualche riforma non è arrivata, come quella della carriera forense, è per colpa delle «poderose» resistenze di interessi costituiti ben radicati nel Paese. Questo, sostiene il governo, ha impedito la nascita di una nuova Italia tutta competitività e meritocrazia. Cosa che invece è stata tentata con la riforma Fornero del mercato del lavoro e altro». LO SPREAD - «Tredici mesi fa la mancanza di liquidità e gli alti tassi di interesse avrebbero costretto al fallimento molte famiglie e imprese italiane, già colpite duramente. Oggi la situazione è diversa, il clima che si respira intorno all'Italia è diverso. È grazie a questo, ad esempio, che con un'azione prudente e incisiva la Banca Centrale Europea ha messo in campo strumenti straordinari per stabilizzare i mercati finanziari». L'EUROPA - «Il Governo si è sforzato di ancorare saldamente l'agenda delle riforme interne agli obiettivi europei, e al tempo stesso di essere un protagonista autorevole, responsabile e attivo nel disegnare e orientare il percorso dell'integrazione europea in una fase delicata come quella attuale». L'ECONOMIA - «A poco più di un anno dal momento più drammatico della crisi, si può dire che le prospettive per il futuro sono migliorate in modo significativo. Gli investitori internazionali stanno tornando a comprare i titoli pubblici italiani, rendendo possibile una diminuzione del costo del denaro, non solo per lo Stato, ma anche per le imprese e le famiglie». IL FISCO - «L'obiettivo è di ridurre di un punto e progressivamente la pressione fiscale, iniziando dalle aliquote più basse per dare respiro soprattutto alle fasce più deboli. Bisogna realizzare un nuovo patto tra fisco e contribuenti, solo così l'evasione potrà essere davvero debellata. I risultati sono confortanti: oltre 32 miliardi di maggiori entrate tributarie (erariali e non erariali) sono stati assicurati all'erario nel triennio 2009-2011 e ulteriori 13 miliardi si prevede saranno incassati nel 2012 nonostante il calo dell'attività economica. Siamo solamente all'inizio del percorso. Per estirpare l'evasione in modo efficace e restituire ai contribuenti un fisco piu' agile era necessario completare la delega fiscale e la riforma del catasto». LA SPENDING REVIEW - «Anche la spesa pubblica deve essere aggredita e rimodellata. Il governo ha avviato un processo di spending review come mai era stato fatto prima. Questo primo esercizio di revisione della spesa relativa all'acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche ha prodotto risparmio di circa 12 miliardi. Una ulteriore fase è stata lanciata con la legge di Stabilità per il 2013 con un risparmio di circa 3,7 miliardi a regime, concentrato nei settori della finanza locale e in quello sanitario». LA COMPETITIVITÀ DEL PAESE - «L'azione di governo non è stata impostata solo sul rigore ma anche sulla crescita economica. Si è cercato di eliminare i colli di bottiglia che frenano l'economia del paese, aprendo il mercato ad una maggiore concorrenza; si è cercato di creare un ambiente favorevole per le imprese, attraverso le liberalizzazioni e le semplificazioni». COSTI DELLA POLITICA E SPESA PUBBLICA DEGLI ENTI LOCALI - Molto importante è stata anche la risposta alla incontrollata lievitazione della spesa pubblica e dei costi della politica delle regioni e degli enti locali, articolata con un intervento strutturale e non episodico, attraverso il c.d. decreto legge sul taglio dei costi della politica. Si è pensato inoltre di ridurre i costi della politica regionale, condizionando l'erogazione dell'80% dei trasferimenti alle regioni al conseguimento di precisi obiettivi». LAVORO E GIOVANI - «Tra le riforme strutturali rientra anche quella del mercato del lavoro, realizzata con l'intento di creare un vero e proprio patto generazionale». L. F.

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