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Senza tregua.

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Specialmenteora che con la quasi sicura rinuncia di Monti a candidarsi si apre per il Pdl uno scenario nuovo: la possibilità di recuperare quegli elettori che potevano essere tentati di scegliere l'ex premier. Berlusconi è convinto che, a questo punto, Udc, Fli e Montezemolo non hanno più la forza di catalizzare consensi. Anche perché dovranno trovarsi – in pochi giorni – un altro candidato. Dunque, è il ragionamento, avanti a conquistare voti anche tra quei partiti. Concetto che ieri ha ripetuto in una intervista a «Studio Aperto»: «I piccoli partitini hanno tentato fino ad ora di avere Monti come punto di riferimento e sono in effetti disperati: vedono i sondaggi crollare, sembra che la gente si accorga di quello che hanno fatto fino ad ora, ovvero curare i loro piccoli interessi». Nei prossimi giorni Berlusconi non mollerà la presa sulle televisioni. Oggi pomeriggio alle due e e mezza andrà su Tgcom24 un'intervista registrata nei giorni scorsi, mentre subito dopo il Cav sarà in diretta alla trasmissione «l'Arena» su Raiuno. Domani andrà di nuovo a Mediaset prima di riposarsi il giorno di Natale ad Arcore con la famiglia e forse con la fidanzata Francesca Pascale. La «maratona televisiva» riprenderà il 26: il Cavaliere potrebbe collegarsi telefonicamente con Amelia per un saluto alla «Comunità incontro», mentre il 27 il suo staff sta lavorando per un'apparizione a «Uno Mattina». Saltata, invece, la partecipazione a «In onda» su La7. Ieri, intanto, Berlusconi è tornato a criticare il governo: «Monti non ha fatto nessuna delle riforme importanti, indispensabili per il Paese: la riforma dell'architettura istituzionale e dello Stato, non ha ridotto il numero dei parlamentari, si è accontentato di aumentare le tasse, l'Imu, le accise. Ogni famiglia italiana si trova a pagare 2.500 euro in più rispetto all'anno precedente, quando c'era il nostro governo». «Bisogna guardare ai fatti oggettivi – ha aggiunto – i risultati di questo governo tecnico sono soltanto negativi, siamo in mezzo ad una profonda recessione, non c'è un dato dell'economia del Paese che sia positivo». Nel frattempo Berlusconi sta lavorando anche per conquistare la maggioranza in Senato, dove i seggi scattano in base al risultato regionale. L'obiettivo è quello di vincere in Veneto, Lombardia, Campania e magari la Puglia. Ma soprattutto in Sicilia, dove per recuperare consensi si è fatto più forte il pressing nei confronti di Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo. E ieri mattina c'è stato a palazzo Grazioli un lungo faccia a faccia tra l'ex premier e il leader di «Grande Sud». Pa. Zap.

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