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«Sto mangiando qualche caramella per poter parlare, ma non ho bevuto nulla».

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Malui non ha alcuna intenzione di mollare. Nonostante in molti, dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano ai presidenti della Camere Gianfranco Fini e Renato Schifani fino a esponenti di tutti di partiti, gli chiedano di interrompere la protesta. Pannella ringrazia per l'attenzione (definisce «Ponzietto Pilato» il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che lo ha invita a smettere) ma, nonostante il parere contrario dei medici, ieri ha firmato, è uscito dalla clinica e subito si è collegato con Radio Radicale. E nel lungo collegamento, con la voce sempre più impastata, ha proposto di inserire personalità di spicco della società civile in una lista «Rosa nel pugno-amnistia-giustizia-libertà». Solo in serata, davanti all'ennesimo bollettino medico negativo, Pannella ha accettato l'invito dei sanitari a tornare in clinica. Ma la sua protesta non si ferma. Il leader Radicale continua a chiedere amnistia, giustizia e dignità delle carceri dove, solo quest'anno, sono morti suicidi 59 detenuti e 9 agenti penitenziari. Ieri anche Giorgio Napolitano, con forza, è tornato a parlare dell'argomento durante la cerimonia di auguri al Quirinale con le alte cariche dello Stato, riscuotendo un lungo applauso. «Ci sono opposizioni e ripensamenti - ha sottolineato - che rimettono in forse la legge approvata dalla Camera sulle pene alternative al carcere e sta per scadere il tempo utile per approvarla al Senato. Ma con quale senso di responsabilità, di umanità e di civiltà costituzionale ci si può sottrarre a un serio, minimo sforzo per alleggerire la vergognosa realtà carceraria che marchia l'Italia?»

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