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«Chi ha di più contribuisca di più»

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Napolitano chiede un impegno per sostenere il Servizio Sanitario Nazionale

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Ieriil Capo dello Stato Giorgio Napolitano è tornato sul tema. Lo ha fatto intervenendo presso il ministero della Salute alla presentazione della Relazione sullo stato sanitario del Paese 2011. I numeri, presentati dal ministro Renato Balduzzi, parlano di una spesa complessiva di 112,9 miliardi di euro, con un valore medio pro-capite pari a 1.862 euro, e un incremento dell'1,4% rispetto al 2010. Non solo, ci sono anche 10 milioni di ricoveri ospedalieri, oltre 770 milioni di prestazioni di «specialistica ambulatoriale e di laboratorio analisi», oltre 1 miliardo di confezioni di farmaci di classe A distribuite. Un «patrimonio» che secondo Napolitano non può essere disperso. «Il SSN - esordisce - ha fatto del nostro Paese uno dei paesi più avanzati. Bisogna non regredire, bisogna non abbandonare quella scelta, non abbandonare quella postazione che è titolo di civiltà per il nostro Paese». Il Capo dello Stato non rinnega la logica della «spending review» e ricorda che il sistema sanitario è in larga misura fondato su «un privato che deve sottostare a regole più severe e a controlli più oculati di quanto non si sia fatto per lungo tempo». Ma a questo punto la domanda è inevitabile: come coordinare l'esigenza di difendere il SSN con quella di risparmiare? «Io ritengo - è la risposta di Napolitano - che la prospettiva debba essere quella di proseguire nel prossimo futuro secondo una visione di selezione attenta degli interventi di riduzione e contenimento della spesa, attraverso provvedimenti che siano davvero di innovazione e di razionalizzazione del sistema, senza nulla togliere ai diritti che abbiamo riconosciuto via via a tutti i cittadini, ma chiedendo, anche in ragione della loro capacità effettiva di reddito, della loro effettiva capacità economica, ai cittadini che sono in condizioni di dare maggiori contributi di darli». Chi può, paghi di più. Ne va della salute di tutti. Nic. Imb.

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