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Luigi Frasca La corrispondenza tra Luigi Lusi e Francesco Rutelli finisce nel calderone dell'inchiesta sull'illecita appropriazione di almeno 25 milioni di euro attribuita all'ex tesoriere della Margherita.

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Lacorrispondenza è costituita, tra l'altro, da due lettere dell'attuale presidente dell'Api a Lusi e da due mail, 10 pagine in tutto, del senatore all'ex presidente della Margherita. Le missive di Rutelli sono, la prima, scritta di pugno, molto breve, circa 10 righe, e farebbe riferimento ad alcuni meccanismi relativi a fondi e finanziamenti. La seconda è redatta al computer e sarebbe incentrata sulla distribuzione dei soldi. Le due e-mail del senatore a Rutelli sono datate 2009, ossia in un'epoca successiva allo scioglimento della Margherita in cui, come sottolineato ieri dallo stesso Lusi, il suo controllo sui conti del partito «non era più puntuale ed accurato, ma solo formale». In queste e-mail Lusi fa presente a Rutelli che il meccanismo di distribuzione dei fondi non era più virtuoso «perché i soldi sono destinati a singole persone». Lusi propone nelle due e-mail di destinare i fondi «ad associazioni e fondazioni», una modalità - ha dichiarato - che riteneva più corretta. La corrispondenza consegnata agli inquirenti comprenderebbe anche uno scritto in cui Rutelli rimprovererebbe Lusi per aver restituito al parlamento europeo alcuni rimborsi avuti e non spesi dal Partito Democratico Europeo. Rutelli, in particolare, avrebbe fatto presente a Lusi di non condividere la sua scelta «fatta per paura». Il tutto è ora nelle mani del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del sostituto Stefano Pesci, gli stessi che hanno chiesto ed ottenuto l'arresto dell'ex tesoriere della Margherita per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita. Probabile, oggi, un punto della situazione a piazzale Clodio anche se dalle dichiarazioni di sabato di Lusi non sembrerebbero emergere altri aspetti penalmente rilevanti. E Rutelli è tornato ieri sull'interrogatorio di garanzia: «Lusi - ha dichiarato - ha cambiato nuovamente la versione delle sue menzogne. Prima ha confessato di essersi impadronito di 12,9 milioni della Margherita per fare operazioni immobiliari ad esclusivo beneficio proprio. Poi ha sostenuto allusivamente di aver fatto queste ruberie nell'ambito di un "mandato fiduciario" del gruppo dirigente del partito, smentito dalla moglie la quale ha ammesso che il disegno era di appropriazione a beneficio della famiglia. Oggi, ammetterebbe di avere rubato un tot di milioni per sè, ma afferma nientemeno che ville e appartamenti, beni in Canada, a Roma, Genzano, Capistrello, Ariccia, tutti intestati a sè e ai familiari, erano accumulati per conto di una cosiddetta "corrente rutelliana"». «Il percorso di uomo libero di Lusi si è fermato - ha concluso Rutelli - ma quanto a lungo durerà il tormento delle sue vittime?». E per il senatore del Pd Enzo Bianco «Lusi secondo alcuni organi di stampa avrebbe indicato me personalmente quale garante di una presunta spartizione di finanziamenti della Margherita fra rutelliani e popolari. Ciò è non solo del tutto falso e destituito di ogni fondamento, ma anche colpevolmente denigratorio».

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