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Congiunzioni astrali tra l'azzurro e i grandi eventi

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Piùcuriosa che inquietante, la congiunzione astrale che puntualmente si ripropone alla vigilia degli appuntamenti azzurri con i grandi eventi del calcio internazionale. La differenza sta nelle premesse, differenti nel susseguirsi dei fenomeni, che il Campionato d'Europa del 1980, ospitato dall'Italia e poi vinto dalla Germania, aveva inaugurato. L'anno delle auto della polizia negli stadi, della Nazionale mutilata dagli arresti e dalle squalifiche. Calcioscommesse anno primo, con una fondamentale diversità rispetto all'inchiesta attuale: al centro dell'attenzione c'era il Totonero, le puntate nell'illegalità e nella clandestinità, la malavita a tirare i fili del teatrino. Con i giocatori travolti, più che da tendenze criminali, dalla leggerezza che un passato recente segnato da incomprensibile tolleranza aveva determinato. Ventisei anni dopo sarebbero riemersi i fantasmi, mentre la pattuglia affidata a Lippi si avviava a un impegno di superiore solennità, come il Mondiale tedesco. Vigilia avvelenata non solo dall'inchiesta di Calciopoli, ma anche da voci e sospetti che avevano coinvolto Fabio Cannavaro e Gigi Buffon, poi usciti senza macchia dalla vicenda. Quel gruppo si sentì quasi posto sotto assedio, la solidarietà tra i componenti produsse una comunità di intenti di rara intensità, fino a raggiungere il traguardo della quarta iride della storia. Adesso la burrasca delle scommesse si abbatte su tutto il calcio italiano, ma va ancora a coinvolgere l'azzurro, la polizia a Coverciano, Mimmo Criscito tagliato dalla lista europea, una misura amara ma indispensabile per tutelare il giocatore. Nello stesso tempo, l'esigenza di non trasformare ogni contatto con l'informazione in una vicenda estranea agli aspetti tecnici. Costretto a modificare il suo elenco, Prandelli ha dovuto portarsi appresso nuovi dubbi fino all'ultimo istante utile, anche per le sopravvenute notizie su un possibile coinvolgimento di Bonucci. Una giornata nerissima, anche al di fuori della cerchia della Nazionale, il capitano della Lazio in manette, la casa di Antonio Conte perquisita in relazione alle indagini sul campionato del Siena. Difeso appassionatamente, il tecnico leccese, dalla dirigenza juventina, decisa a garantirne la permanenza sulla panchina dei campioni. Lo stesso Conte ha respinto qualsiasi ombra di sospetto, non soltanto sul suo operato nell'anno della promozione, ma anche nei confronti di tutta la squadra. Magari, in cuor suo, avrà forse pensato di escludere dall'attestato di stima quel Carobbio che lo aveva denunciato, insomma una specie di scariota, sempre che la verità sia quella proclamata dall'allenatore. Ci attende un'estate calda, si teme uno slittamento dei campionati, perché le sentenze sportive potrebbero forse modificare qualche posizione. Anche una minima penalizzazione toglierebbe l'Europa alla Lazio a beneficio dei concittadini, ma anche i verdetti relativi alle retrocessioni potrebbero procurare qualche sorpresa rilevante. Stasera, intanto, penultimo collaudo azzurro prima di quello più impegnativo di venerdì, con la Russia a Zurigo. Al Tardini di Parma, poco più di un allenamento agonistico con il Lussemburgo, che non ha mai spaventato nessuno. Però questa partita ha un aspetto sociale che merita di essere sottolineato, perché il suo slogan recita «La violenza sulle donne è un problema degli uomini». Bella testimonianza quella dell'eterna Josefa Idem, ieri all'allenamento degli azzurri. Cinquemila biglietti gratis sono stati offerti dalla Federcalcio alle signore, se non altro questa sfida di modesto spessore avrà una cornice apprezzabile. Certo, sarebbe stato meglio che la nostra avventura europea partisse senza queste inquietanti, terribili premesse.

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