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Polverini: "Intervenga il Capo dello Stato"

Alcuni manifesti inneggianti alla Repubblica di Salo' sono stati affissi in diversi quartieri di Roma

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L'annuncio di Mario Bottazzi, il partigiano contestato al liceo Avogadro: l'Anpi provinciale di Roma non inviterà alle celebrazioni del 25 aprile nè il sindaco di Roma Alemanno, nè la presidente della Regione, Polverini. La giustificazione: vogliamo evitare le contestazioni verificatesi negli anni passati. La rettifica, ovvero il tentativo di «metterci una pezza», firmata dal vicepresidente dell'associazione, Ernesto Nassi: «Non abbiamo invitato alcuna istituzione. Crediamo che le celebrazioni, comunque, non siano cosa gradita ad Alemanno e alla Polverini, che molte volte non ci sono venuti». Il 25 aprile continua ad essere una data che divide. Nonostante gli appelli, l'anniversario della Liberazione viene ancora strumentalizzato dagli opposti estremismi. Come dimostrano anche i manifesti apparsi ieri nelle strade della Capitale (e subito rimossi) inneggianti ai «ragazzi di Salò». L'Anpi, dopo due anni, ha deciso di ripristinare il corteo dall'Arco di Costantino a Porta S. Paolo. Ma Alemanno e Polverini sono «indesiderati». E secondo indiscrezioni, la manifestazione potrebbe essere disertata anche dalla Brigata partigiana ebraica dopo quanto accaduto l'anno scorso a Milano, dove a un suo esponente fu strappato il microfono, e per la presenza nell'associazione di elementi di estrema sinistra filoarabi. La reazione del sindaco e del presidente della Regione è stata pacata, seppur venata di amarezza. «Non invitarmi è un gesto grave che non ferisce solo me ma i cittadini e la democrazia del nostro Paese - ha detto ieri Renata Polverini - Non so come facciamo a dire ai giovani che questo Paese è democratico, libero, uno e indivisibile. Mi auguro che su questo, il Capo dello Stato voglia spendere una parola. Sono molto amareggiata non solo per me ma anche per chi nella mia famiglia ha contribuito alla Liberazione» ha concluso. «Parteciperò come sempre - ha spiegato invece Alemanno - alle manifestazioni istituzionali. Sarò all'Altare della Patria, porterò una corona di fiori e inviterò tutte le associazioni a partecipare. Mi spiace per questa scelta dell'Anpi, che rispetto; d'altra parte è un'associazione privata che sceglie come fare le proprie manifestazioni e decide chi invitare. Non abbiamo nulla da rimproverarci per quanto riguarda il rispetto dei valori della Costituzione, di quelle che sono le celebrazioni della nostra memoria storica». La polemica ha coinvolto numerosi esponenti del mondo politico. Il leader della Destra, Francesco Storace, ha ricordato ai due rappresentanti istituzionali che «è inutile andare appresso a chi odia l'altro». «La decisione dell'Anpi è una scelta all'insegna della chiarezza politica - ha detto Cicchitto (Pdl) - Non farà a Roma nessuna manifestazione unitaria, ma solo quella di una parte precisa, che rispettiamo ma dalla quale dissentiamo in modo profondo». Dissenso anche dal sen. D'Ubaldo del Pd («L'Anpi, cedendo all'estremismo, ha scelto una strada sbagliata») e dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto all'Anpi di invitare tutti i rappresentanti istituzionali. La scelta dell'associazione è stata invece condivisa dal presidente della Provincia Zingaretti che l'ha definita «saggia».

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