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La tristezza di Bossi, la rabbia di Maroni: «Pulizia, pulizia, pulizia»

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UmbertoBossi di buon mattino arriva in via Bellerio. Aspetta Roberto Castelli che ha convocato appositamente. E Castelli, come già ha fatto venerdì, appena arriva lo difende con i giornalisti, dicendo che il Capo «non sapeva nulla» e ricordando che Bossi «lo aveva detto» al tesoriere Belsito di mostrare i conti allo stesso Castelli che li chiedeva. Ma che quei conti Belsito non li aveva mostrati. Passano tanti pensieri nella testa di Bossi in questi giorni e in queste ore. E al cronista che al telefono gli chiede che cosa intende fare ora, replica con tono affaticato e pensoso «devo stare lontano adesso, non posso fare altro, stare un passo indietro, han tirato dentro i miei figli, una cosa tremenda...». Poi però, il neopresidente, ha uno scarto di fierezza politica seppur condita di mestizia: «L'unica cosa che posso fare adesso è cercare di tenere unito tutto, tenere unita la Lega, evitare scontri tra i dirigenti. Li aiuto un po'... faccio quello che posso». Ecco il ruolo che si sta ritagliando. Ha ancora uno scatto deciso quando gli si chiede qualcosa sull'invocatissima, da parte della base, pulizia sui conti e nel Movimento: «È già in atto, la pulizia, e c'è già chi la deve fare». Poi taglia corto «ora faccio un po' di lavoro, vedo delle persone». E tra la mattinata e il pomeriggio riceve infatti viste e auguri pasquali. Tra queste quella di Roberto Calderoli, accompagnato da Gianna Gancia presidente della provincia di Cuneo, di Giancarlo Giorgetti, di Roberto Cota e Francesco Enrico Speroni. Mentre Bossi sta solo con i suoi pensieri e le sue preoccupazioni fervono i preparativi della base per la serata «Orgoglio leghista» in programma a Bergamo martedì sera. Con i giovani padani muniti di oltre cento coreografiche scope, «per chiedere di fare pulizia» dentro il Movimento. Intanto Roberto Maroni su Facebook rilancia il grido di battaglia «Pulizia, pulizia e pulizia, senza guardare in faccia nessuno» scandendo di rivolere «la Lega che conosco, quella dei militanti onesti che si fanno il culo sul territorio, senza chiedere nulla in cambio». Maroni chiede anche che «si volti pagina» e ha lanciato un «motori avanti tutta» per sintetizzare la ripresa dell'attività politica della Lega nonostante si trovi in mezzo ai venti della bufera giudiziaria. Bufera che, secondo l'ex ministro dell'Interno, deve fare il suo corso come ogni cosa. Ma a lui, dice a La Padania, ora questo interessa meno: «A noi interessa imprimere da subito una nuova azione politica della Lega».

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