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Anche Casini con il Pd: commissariare la Rai

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Il presidente della Camera Fini e il leader dell'Udc Casini

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"D'accordo con Fini sul commissariamento della Rai". Pier Ferdinando Casini e il suo partito sul servizio pubblico la vedono come il presidente della Camera e come il Pd. Da dentro l'azienda alza la voce Pippo Baudo: "La Rai è moribonda, senza più uno straccio di progetto culturale, seviziata dalla politica, ci vorrebbe uno come Marchionne". Gasparri replica al conduttore: "È un conduttore finito". Cicchitto: "Il commissariamento della Rai non lo decidono né Casini né Fini, né nessun altro. Non passi la prassi dei colpi di mano". Fini: "Monti commissari la Rai" Lo scontro sulla Rai non si era ancora placato per la proposta portata sul tavolo della politica dal premier Mario Monti di un commissario per risanare i conti, che oggi il presidente della Camera Gianfranco Fini ha gettato nuova benzina sul fuoco dando man forte al governo. Dalla convention Fli di Pietrasanta (Lucca), Fini dice senza mezzi termini: "Monti proceda con il commissariamento della Rai se lo ritiene necessario e metta i partiti di fronte alle loro responsabilità".   Dura reazione del Pdl Il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto dice: "siamo sorpresi che il presidente Fini inviti a ignorare una legge dello Stato che è tuttora in vigore e che non può essere certo cambiata solo attraverso qualche comizio". Toni ancora più forti usa il suo collega al Senato Maurizio Gasparri. "Chi presiede la Camera - dice - deve garantire l'applicazione delle leggi, non la loro violazione. E deve garantire le prerogative del Parlamento. Chiedere il commissariamento della Rai è una sciocchezza in contrasto con le sentenze della Corte Costituzionale per gli esponenti politici, ma diventa una condotta gravissima per il presidente della Camera". E aggiunge: "Le cariche istituzionali non sono strumento per auspicare violazioni a fini di lottizzazione". Sempre nel Pdl Francesco Casoli spiega che "è politicamente e istituzionalmente molto grave che il Presidente della Camera auspichi la violazione incostituzionale delle prerogative del Parlamento mediante un impossibile commissariamento della Rai da parte del governo". Mario Landolfi da parte sua sostiene che Fini finge "di ignorare che la legge attuale e circa trent'anni di giurisprudenza costituzionale impediscono al governo di assumere iniziative unilaterali nei confronti del servizio pubblico radiotelevisivo".

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