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A Bari il Pd finisce nell'inchiesta sugli illeciti negli appalti pubblici

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Sonoda ieri mattina agli arresti domiciliari gli imprenditori Daniele e Gerardo Degennaro, titolari dell'impresa di costruzioni Dec vincitrice di una serie di gare pubbliche, il direttore della ripartizione urbanistica del Comune di Bari, Anna Maria Curcuruto, l'ex direttore dell'ufficio tecnico comunale Vito Nitti, e Gennaro Russo, dirigente delle politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia. Gerardo Degennaro è stato eletto nelle ultime elezioni consigliere regionale del Partito democratico, e in quella consultazione fu fortemente sostenuto dal sindaco Michele Emiliano, presidente regionale del Pd. Il primo cittadino, ospite ieri mattina in una trasmissione de La7, ha dato in diretta la notizia: «Bisogna avere piena fiducia nella Magistratura, sempre. Chi sbaglia paga, chi è innocente deve aver fiducia nella giustizia». Il capoluogo pugliese, dopo esser stato al centro dell'attenzione dei media per la querelle della Sanitopoli prima e del Tarantini-gate dopo, torna adesso alla ribalta perché, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il gruppo edile Degennaro si sarebbe aggiudicato una serie di appalti in violazione dei principi di libera concorrenza, alterando e turbando le fasi di gara; apportando varianti in corso d'opera, in realtà predeterminate, che avrebbero comportato significativi risparmi per l'impresa e maggiori costi per l'amministrazione pubblica. I magistrati, nell'ordinanza, hanno evidenziato come questo gruppo imprenditoriale abbia «i rapporti con politici locali e nazionali al fine di ottenere una copertura politica sulle operazioni nell'interesse dell'associazione». Questa la reazione del segretario regionale Pd Sergio Blasi e del capogruppo alla Regione Antonio Decaro: «Dalle notizie emerse appare evidente che l'indagine non riguardi l'attività politica e istituzionale del consigliere Degennaro». Pungente la reazione del capogruppo regionale del Pdl Rocco Palese: «Pur avendo fiducia nel lavoro della magistratura, non si può non notare che, anche stavolta, con precisione quasi "chirurgica", sembrerebbe non venire minimamente lambita, né messa in discussione neanche come ipotesi, la responsabilità dei livelli politici dell'amministrazione comunale di sinistra».

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