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La ricetta di Visco: tagli a bonus e dividendi

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Inun momento di crisi gli istituti devono mantenere «un complessivo contenimento dei costi della remunerazione variabile» del management «a vantaggio del profilo patrimoniale dell'intermediario». Bankitalia scrive alle banche, proprio alla vigilia dell'avvio di un importante round di assemblee, per invitarle ad adottare una politica di risparmio riducendo i compensi variabili soprattutto per le banche e i gruppi «che presentano esigenze di rafforzamento o mantenimento del livello patrimoniale». «Particolari cautele» devono essere osservata anche sul «bonus pool» per l'esercizio in corso. Nella nota si legge che le banche, in questa fase della crisi, hanno la «necessità di adottare politiche di distribuzione degli utili che consentano di mantenere condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, coerenti con il complesso dei rischi assunti». Bankitalia spiega che il rispetto di questi indirizzi verrà valutato, nell'ambito del più ampio processo di valutazione e controllo prudenziale, in relazione alle effettive esigenze di rafforzamento patrimoniale di ciascuna banca o gruppo bancario, secondo gli stessi criteri indicati per la distribuzione di utili. Il Governatore Visco scrive che le banche «devono prevedere la patrimonializzazione dell'intero ammontare degli utili realizzati». Si profila quindi un dividendo zero per alcuni istituti quali Monte dei Paschi, Ubi e Banco Popolare. Sulla distribuzione degli utili, oltre ai gruppi con deficit eba, il messaggio è rivolto anche alle banche che a fine 2011 non raggiungevano i livelli di tier1 disposti da via nazionale per i quali si subordina la distribuzione di utili solo alla presenza di operazioni di capital management tali da assicurare il raggiungimento del target patrimoniale in tempi brevi. Anche le banche sopra il tier1 individuato dalla banca d'italia nel distribuire utili dovranno stare attente a non scendere al di sotto del ratio patrimoniale fissato. La Banca d'Italia inoltre sollecita il mondo bancario a essere più disponibile nella concessione del credito. La cura dimagrante dei costi non deve in nessun modo incidere con l'offerta di prestiti all'economia reale. Così nella lettera si dice che «le banche e i gruppi bancari sono chiamati a impegnarsi per mantenere sostenuta l'offerta di credito all'economia». Questo, prosegue, «aumenta l'importanza di preservare in chiave prospettica l'equilibrio della situazione aziendale e, in particolare, il mantenimento di condizioni di adeguatezza patrimoniale e di prudente gestione del rischio di liquidità».

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