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Task force anti-evasione: Monti fissa la strategia triennale

Il premier Mario Monti

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Rafforzare la lotta all'evasione per non aumentare le imposte. Nel 2011 l'attività dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza ha consentito di recuperare 12 miliardi di euro, «ma occorre fare di più perché se ognuno dichiara il dovuto, il fisco potrà essere più leggero per tutti». È questa la linea che il governo intende seguire e che il premier Mario Monti ha spiegato agli stati maggiori dell'amministrazione finanziaria riuniti al ministero dell'Economia. Alla task force anti evasione Monti ha sottolineato che la lotta all'evasione «è un impegno ineludibile» giacchè oltre al problema del risanamento dei conti c'è quello dell'equità. Alla riunione erano presenti il vice ministro, Vittorio Grilli, i sottosegretari Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo e i responsabili delle quattro Agenzie (Entrate, Dogane, Territorio, Demanio), dei Monopoli e della Guardia di Finanza. I dati parlano chiaro: per ogni euro speso per il funzionamento dell'Agenzia delle Entrate se ne recuperano 3,6 di nuove tasse accertate. La «task-force» si riunirà periodicamente per fare il punto sulle strategie e sulle azioni concrete per contrastare la piaga dell'evasione, un salasso per il Paese da oltre 100 miliardi l'anno. Monti ha presentato il suo Atto di indirizzo, ovvero la programmazione per il triennio 2012-2014 con tutte le indicazioni delle priorità, amministrazione per amministrazione. Queste le priorità: lotta all'evasione fiscale, al gioco illecito e al carovita. Ma anche rimborsi più veloci e servizi più efficienti. E ancora: valorizzazione degli immobili e contenimento della spesa. Saranno analizzati i comportamenti dei contribuenti potenziando lo scambio di informazioni con gli enti territoriali e avviando un processo di razionalizzazione del sistema di tassazione. Poi tempi veloci per i rimborsi (l'obiettivo è di erogarli in un anno). Saranno effettuate «analisi del rischio» per tipologia dei contribuenti, settore economico e territorio. La mission dell'Agenzia del Demanio sarà di lotta agli illeciti anche di tipo extratributario e semplificazione delle procedure per il rilancio degli snodi del trasporto merci. L'Agenzia del Territorio «predisporrà la governance del sistema catastale cooperando con i Comuni». Si punterà all'integrazione delle banche dati e all'introduzione dell'attestazione integrata ipotecario-catastale. Avanti tutta anche contro l'evasione e l'elusione fiscale nel settore immobiliare. L'Agenzia aiuterà il governo nel progetto di riforma del sistema estimativo del catasto. L'Agenzia del Demanio si occuperà del federalismo demaniale e della gestione degli spazi utilizzati dalle Pubbliche amministrazioni centrali. I Monopoli incrementeranno la lotta al gioco illecito. La Guardia di Finanza si concentrerà anche sulla lotta all'evasione internazionale, all'economia sommersa e al contrabbando. Per quanto riguarda la lotta al carovita, proseguirà la rilevazione dei prezzi al consumo per fronteggiare i comportamenti anticoncorrenziali. Nel contrasto dell'evasione internazionale la Gdf continuerà a sviluppare la propria rete di esperti distaccati in sede estera. Confermata l'azione per la salvaguardia del Made in Italy. «Il recupero dell'evasione - sono ancora parole di Monti - deve diventare uno strumento per migliorare l'efficienza del sistema economico in un quadro più equo. Dobbiamo continuare con rinnovata forza». Le linee di indirizzo fornite da Monti ai vertici dell'amministrazione finanziaria mirano non solo a rafforzare le azioni di contrasto all'evasione fiscale, ma soprattutto a «migliorare la fiducia dei cittadini nella lotta all'evasione fiscale», sottolinea in un documento il Tesoro. Le indicazioni date da Monti alla task force sono state subito rilanciate dal comandante della Guardia di Finanza Nino Di Paolo. Parlando alla Camera Di Paolo ha annunciato che i controlli «di massa» non si fermeranno a Cortina ma «continueranno in tutte le province italiane, senza se e senza ma». Sono già state programmate ulteriori verifiche in tutte le province per il resto dell'anno. Insomma «non si faranno sconti a nessuno». Senza contare, avverte Di Paolo, che negli ultimi tempi, è aumentato il rischio della fuga di capitali all'estero. Il fenomeno degli spalloni «sta vivendo un periodo assai florido» dice il comandante; infatti, ricordando che in una 24 ore entrano fino a 6 milioni in banconote da 500. E, guarda caso, la distribuzione di queste banconote in Italia è maggiore proprio nelle province al confine con Svizzera e San Marino.

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