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Niente più anelli del Concilio Vaticano II ai nuovi cardinali.

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«Ilgambo - si legge nella descrizione del libretto dell'ufficio per le celebrazioni liturgiche del Pontefice - rappresenta una colonna stilizzata, di quelle che ornano la Basilica di San Pietro, e sorregge un castone a forma di croce contenente una formella in bassorilievo. Sulla formella sono raffigurati i Santi Pietro e Paolo, ripresi dalle statue antistanti la Basilica, a rappresentare la fede e l'annuncio missionario. Al centro, tra i due Santi, quasi a illuminarli, c'è una stella a otto punte, chiaro riferimento mariano. All'interno, sotto la formella, trova posto lo stemma di Papa Benedetto XVI, sempre in bassorilievo». Un'altra curiosità riguarda gli abiti talari dei nuovi cardinali. Raniero Mancinelli, storico sarto di Papi e cardinali a Borgo Pio, anche in questa occasione ha vestito diversi neo cardinali e, pur non rivelando i nomi degli illustri clienti, dispensa particolari dello speciale lavoro di sartoria eseguito per il Concistoro. Complessivamente Mancinelli spiega che c'è stato un maggiore rigore nel vestire tra le porpore di nuova nomina. «I meno esigenti - racconta Mancinelli - sono stati sicuramente quelli provenienti dai paesi più poveri» che hanno cercato la sobrietà anche nella talare, senza avanzare troppe pretese. Ma anche tra i quattro ultraottantenni che hanno ricevuto l'onore della porpora ha prevalso il rigore nella scelta dell'abito talare. «Quelli particolarmente attenti all'eleganza hanno puntato ad una talare dal taglio più raffinato». I più meticolosi, svela il sarto, hanno controllato persino «le cuciture».

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