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Monti: "Ora la riforma del lavoro L'articolo 18? Non è un tabù"

Il presidente del Consiglio Mario Monti

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Il mercato del lavoro "va riformato a favore dei giovani", ha sottolineato Monti. Il governo, ha spiegato, deve riuscire ad agire prima di tutto sui fattori di competitività delle aziende e "più riusciamo ad agire sulle altre cose, meno abbiamo bisogno di agire sul lavoro che resta un costo molto alto e anche su quello bisogno passare per riformare il mercato del lavoro a favore dei giovani".Domani mattina, ha ricordato il premier, si apre il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro. "Iniziamo una discussione seria", ha sottolineato, e "se ingaggiamo un dialogo con le forze sociali rispettiamo le forze sociali e non mi sento di dire dove arriveremo". A oggi, ha insistito, "vedo come obbiettivi la semplificazione del mercato del lavoro con una riduzione delle segmentazioni e vedo, in filigrana, un'attenzione particolare ai giovani e al miglioramento qualitativo della loro situazione, oltre che all'allargamento dell'ingresso dei giovani". PENSARE AI FIGLI "Per anni e per decenni si è coltivato e rispettato più l'interesse delle singole categorie che l'interesse generale", ha affermato Monti. "Gli interessi delle singole categorie molto spesso sono legittimi; diventano illegittimi quando sostenuti con modalità non conformi alla legge e questo deve essere stroncato, ma - ha detto ancora Monti - un insieme vasto di interessi legittimi di centinaia di categorie dà luogo ad una gabbia, ad un paese che nella legittimità delle singole categorie perde la visione generale e sprofonda un po' per volta, fa il danno dei propri figli, compresi i figli degli appartenenti a ciascuna delle categorie".   LIBERALIZZAZIONI - FERROVIE Sulle ferrovie nessun rinvio, ma la decisione di delegificare la successiva decisione. Lo ha spiegato il premier: "Abbiamo resistito all'impulso liberalizzatore immediato perché noi vogliamo la concorrenza a beneficio degli utenti e vogliamo il rispetto delle norme europee - ha spiegato - Quando ci troviamo in settori in cui l'Italia, o di diritto o di fatto, è più avanzata di altri Paesi nell'apertura e nella liberalizzazione, se ci facciamo prendere da un astratto senso europeistico e liberalizzatore, favoriamo le società ferroviarie straniere che entrano, chiedono licenza e operano sulle linee più ricche. Cosi' le ferrovie italiane su quelle linee ricche perdono margine e che cosa succede per le linee periferiche. Abbiamo voluto stabilire un binario di applicazione che passa per un'autorità in grado di stabilire oneri di servizio universale e di chiamare gli stranieri che entreranno a partecipare a questo. IMPRESE Monti invita a evitare una difesa "protezionistica" delle imprese italiane da possibili scalate straniere. "Se si fa una battaglia e' meglio vincerla. Non si può applicare un "colbertismo de noantri", come lo avevo definito nel caso Parmalat", ha sottolineato il premier a "In mezz'ora". "L'ideale è un mercato quanto meno europeo sempre più unico, in cui chi è più forte e riesce a penetrare altrove lo fa, nel pieno rispetto di regole comuni e con un pavimento omogeneo", ha spiegato Monti, e "un po' per volta ci si sta avviando, nonostante alcuni riflessi nazionalistici degli ultimi tempi". Per il premier, "lo stato peggiore è quello in cui un Paese ha un sentimento nazionale anche nel campo industriale e della proprieta' delle imprese, e quindi vuole che fioriscano e si sviluppino imprese, nel nostro caso italiane, ma quando dall'estero si tenta di acquisire aziende c'e' una reazione nazionale". In questa situazione, "e' cruciale capire se la rivendicazione e' tardiva e rivendicativa, perche' non sono state fatte le cose giuste per restare competitivi".  LOTTA ALL'EVASIONE In merito alla lotta all'evasione fiscale, Mario Monti, assicura che non si vuole "determinare un clima di caccia alle streghe, ma di serio contrasto". "Abbiamo introdotto, nel decreto nel quale ci siamo occupati di queste cose, degli strumenti di cui infatti la guardia di finanza e l'agenzia delle entrate ci sono stati grati, perché possono fare meglio il loro mestiere. Salvo abusi che se ci sono vanno repressi. Sono strumenti senza precedenti". Monti ha ribadito che dalla lotta all'evasione "ci aspettiamo un gettito abbastanza rilevante, anche se per prudenza non abbiamo contabilizzato neanche un euro". In generale, non serve "un clima di caccia alle streghe basato sui sospetti, ma di serio contrasto".  

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