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Marinai addestrati alla guerra alGiglio per salvare vite

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Inquietantecon quel gigante incastrato tra gli scogli a pochi metri dalla riva. Una, due esplosioni poi i gommoni con gli incursori della Marina verso la Costa Concordia per andare a cercare i dispersi. Gli uomini del gruppo operativo subacqueo della Marina, specializzati in missioni delicate, hanno operato in due team da sei persone. Grazie a cinque microcariche esplosive, hanno creato altrettante nuove vie di ingresso per accedere all'interno della nave naufragata e facilitare la ricerca ai soccorritori. Sono comunemente indicati con l'acronimo del loro comando - Comsubin - i palombari e subacquei della Marina militare in azione all'isola del Giglio. Il Comsubin, Comando subacquei e incursori, è uno dei reparti d'elite delle Forze armate italiane. Il quartier generale del «Comando subacquei incursori», che ha ereditato le tradizioni dei reparti d'assalto della Marina italiana, è a Varignano, nel golfo del La Spezia. Il nome ufficiale del reparto è Raggruppamento subacquei ed incursori «Teseo Tesei», un ufficiale caduto in combattimento durante una missione nel porto di Malta, nel 1941. Insieme al Col Moschin dell'Esercito, al Gis dei Carabinieri e agli incursori dell'Aeronautica costituiscono le Forze speciali italiane ora presenti anche in Afghanistan. «L'obiettivo - racconta uno degli incursori impegnati nell'azione - era aprire dei varchi per i soccorritori. Lo abbiamo fatto attraverso microcariche esplosive controllate, in modo da non variare l'assetto della nave, inclinata su un fianco». Dopo l'azione dei palombari della Marina i sommozzatori della stessa forza armata, della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco hanno potuto iniziare a esplorare le parti della Concordia che non erano state ancora ispezionate. «Poi - racconta l'incursore artificiere - nel varco che avevamo aperto a poppa, i soccorritori hanno ritrovato 5 corpi. Non ci fermiamo. La speranza, che ognuno di noi continua ad avere, è quella di trovare persone ancora in vita». Sul luogo del disastro si susseguono briefing operativi per mettere a punto obiettivi e strategie. Resta da valutare in queste ore se sarà necessario aprire altre vie d'ingresso alla nave, nella giornata di domani. Alla ricerca dei dispersi che ancora mancano all'appello.

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