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Casini: «Dal vertice nasce una maggioranza».No di Pd e Pdl

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Chedovrebbe consentire a Monti di presentarsi in Europa e battere i pugni perché si apra la fase della crescita. È questo il senso del vertice tra il premier Mario Monti e il ministro dell'Europa Enzo Moavero da un lato e i leader di Pdl, Angelino Alfano, di Pd, Pier Luigi Bersani, di Udc, Pier Ferdinando Casini. In realtà sulla mozione ci sono distinguo. Soprattutto da parte del Pdl visto che Alfano avrebbe preferito presentare una sua mozione. Soprattutto perché un testo, via dell'Umiltà, già lo ha pronto ed è stato scritto dall'ex ministro degli Esteri Franco Frattini. Casini invece ha insistito nel summit per giungere a una mozione unitaria da mettere a punto direttamente con il governo, il che sancirebbe una sorta di filo diretto tra l'esecutivo e e quella che si configurerebbe come una vera e propria maggioranza politica. Subito dopo il vertice l'ex presidente della Camera spiega che c'è la volontà di procedere assieme sulle riforme («Presto ci vedremo per parlare di legge elettorale», rivela), Europa, liberalizzazioni e lavoro. E rilancia: «Auspico che la mozione europea scritta dai partiti con Moavero abbia i voti aggiuntivi delle forze che non sostengono Monti». Quindi spiega: «Dopo anni di demonizzazione bipolare dell'avversario, il fatto che siamo in questa situazione è segno che sia il Pdl sia il Pd hanno la consapevolezza che il Paese è in una fase di emergenza. E quando la casa brucia, bisogna spegnere l'incendio. Oggi siamo in questa fase, magari poi si tornerà ad una dialettica tradizionale». Intanto, «l'incontro di oggi non è un evento, è la normalità piena. Una maggioranza non può che essere politica. E questa lo è», è la ratifica di Casini. Non la pensa così Angelino Alfano partecipa a un incontro coi giovani organizzato dalla deputata Annagrazia Calabria (che coglie l'occasione e chiede anche il congresso della Giovane Italia) e prende subito le distanze: «Una mozione comune? Vedremo». poi spiega: «L'incontro è andato bene perché ha avuto a tema l'Italia e il suo rapporto con l'Ue. Quando vi è al centro l'Italia per noi quanto deve essere fatto va fatto, chiunque ci sia. Per noi, e l'ho già detto in Parlamento, prima della maggioranza, prima dell'opposizione, prima del governo, viene l'Italia». Ma chiarisce subito: «Non c'è una maggioranza politica perché, in un Paese democratico, per essere tale deve avere il consenso dei cittadini. Quando c'è da difendere il ruolo dell'Italia in Europa noi ci siamo perché tifiamo Italia, ma anche oggi sono emerse le differenze tra noi e il Pd», sottolinea. E Bersani? Anche lui smentisce che sia nata una maggioranza politica e si limita a dire: «Un incontro molto positivo. Sui grandi temi europei è giusto che ci sia coesione tra i partiti e serve una piattaforma italiana ed europea per cambiare registro».

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