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Bossi insulta Napolitano: «È davvero un terùn»

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Einfine, conditi dai soliti proclami secessionisti, attacchi anche al Vaticano e all'ex ministro prediletto Giulio Tremonti, che «ha sbagliato a dare l'8 per mille» alla Chiesa. Ma più Umberto Bossi si agita, più stridente si fa il silenzio che accompagna le sue uscite ed evidenzia la crescente difficoltà della Lega, tornata di lotta dopo la lunga stagione di governo. A rendere nervoso il Senatur forse anche i gossip sul figlio Renzo. «Solo un modo per sporcare la gente», taglia corto il padre annunciando querele contro chi ha scritto di un presunto coinvolgimento del suo secondogenito in festini "illeciti". Ma è un Bossi particolarmente aggressivo quello che l'altra notte ha cercato di galvanizzare il popolo leghista del bergamasco, lanciando all'indirizzo del Colle insulti (totalmente ignorati dal Quirinale) alla vigilia del discorso di fine anno che il Carroccio intende boicottare. «Mandiamo un saluto al Presidente della Repubblica... Nomen omen: non lo sapevo che era un "terun"», aveva detto Bossi, facendo riferimento al cognome del Capo dello Stato e alle sue origini napoletane. Bipartisan (ma sparute) le reazioni di sdegno. Il vicepresidente del Pd Marina Sereni si inalbera contro «la volgarità» e gli insulti di Bossi al presidente della Repubblica, che «la grande maggioranza dei cittadini guarda come la figura che con più autorevolezza rappresenta l'Italia, la sua unità e la sua capacità di reagire alla crisi». E punta il dito contro Roberto Maroni, fino a pochi mesi fa ministro dell'Interno, che insieme a Calderoli di quegli insulti ride. Ma ormai le parole di Bossi fanno poco clamore, fatta salva l'idea di denunciare il leader leghista «per vilipendio» da parte del webmagazine di area finiana Il Futurista e la protesta dell'Idv, che invita la magistratura ad «indagare sul progetto eversivo». Un silenzio che relega al margine la Lega. Che anche Mario Monti - nella sua conferenza stampa di fine anno - ha liquidato spicciamente («ha il mio rispetto») lasciandola al suo ruolo di opposizione ininfluente nei numeri. «Noi non molliamo, sappiamo che a breve ci saranno le elezioni e questo governo non dura: torneremo e bisognerà risolvere tutto», replica piccato Bossi in nottata.

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