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La Lega lancia la rivolta anti-Imu

Il presidente del Parlamento Padano Roberto Calderoli

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La Lega si prepara alla crociata. E questa volta il movimento del Nord alzerà le barricate sull'Imposta municipale unica, la cosiddetta Imu. Un grido di rabbia lanciato dal sindaco di Vittorio Veneto, piccolo comune di circa 29mila anime in provincia di Treviso, e che ha trovato l'appoggio di molti colleghi Lumbard ma anche la dura opposizione di tutte le forze politiche. E così, dopo aver definito la nuova tassa sulla casa «un balzello assurdo» il primo cittadino Gianantonio Da Re ha lanciato l'offensiva: «Se il governo-sanguisuga vuole tassare ulteriormente la casa frutto di sacrifici faccia da solo anche perché non un euro di quello che raccoglieremmo resterebbe nelle casse comunali. Si arrangi dunque Roma». E poi, invitando gli altri primi cittadini a seguirlo in questa campagna, tuona: «La mia obiezione si limita alla non raccolta del balzello: non ho personale da dedicare a questo nuovo impegno. Non ho un messo per gli accertamenti. Me lo paga Monti?». Un invito che ha trovato terreno fertile in Matteo Salvini, europarlamentare e vicesegretario della Lega Lombarda, il quale, oltre a dare seguito all'iniziativa di Da Re, ha aggiunto: «Come Lega Lombarda stiamo facendo circolare in tutti i nostri Comuni una mozione per applicare l'Imu al minimo, ovvero al 2 per mille. Quindi, legalmente, stiamo già impegnando i nostri sindaci e anche quelli degli altri partiti. Certamente è una tassa odiosa e vergognosa» dice intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it. «In passato abbiamo detto di non pagare la tassa sugli immobili, sull'Europa e sul medico. Abbiamo invitato i cittadini del Nord a non pagare e abbiamo fatto molto bene. Non escludo che questa esperienza positiva possa ripetersi anche in questo caso, invitando i padani a non pagare l'Imu e i sindaci a non applicare questa legge dello Stato centralista. Sono soldi che finiscono a Roma, non è un'imposta municipale. La chiamassero Isu... perché è anche una presa per il culo semantica». La Lega di «lotta» istiga così il territorio alla disobbedienza civile e, non appena l'ex ministro e ora anche presidente del Parlamento della Padania, Roberto Calderoli ha annunciato che dell'argomento se ne discuterà durante la prossima seduta dell'Assemblea del Nord che si terrà il 28 gennaio, è iniziato un duro botta e risposta che ha alimentato le polemiche. E, come sempre più spesso accade, non solo il Pd ha decisio di sparare a zero, ma i Lumbard sono stati vittima del fuoco amico proveniente dal Pdl. In primis quello dell'ex premier Silvio Berlusconi che si è detto incredulo dell'obiezione di coscienza sul pagamento dell'Imu dato che l'imposta era prevista «nell'ipotesi del federalismo» tanto caldeggiata dai nordisti. Parole alle quali ha fatto eco anche il segretario delo Pdl Angelino Alfano: «Le obiezioni di coscienza solitamente si fanno sui temi di coscienza. Se si apre questo principio ciascuno può scegliere un tema e fare obiezione di coscienza». Eppure anche in casa Lega non tutti hanno dato pieno appoggio all'iniziativa. In primis il sindaco di Monza, Marco Mariani, il Comune più popoloso amministrato dalla Lega in Lombardia. «Noi avevamo già deciso di applicarla al minimo», ha spiegato, contattato telefonicamente. «Questa mossa del governo è una porcheria totale - ha attaccato - un'enorme presa in giro: fanno tassare i Comuni, poi i soldi se li prende quasi tutti lo Stato che taglia i trasferimenti. Ma, intanto la figura di quello che tassa le fan fare ai Comuni». Di diverso avviso è Attilio Fontana, primo cittadino di Varese, l'altra grande città lombarda governata dal Carroccio (dove il movimento è stato fondato). Per Fontana, «l'Imu va applicata». «Quelle di Salvini e Da Re sono proposte che idealmente condivido ma non so se il mio bilancio potrà permetterselo - ha obiettato - condivido tutte le forme di protesta, ma il rischio è che queste si ritorcano contro i Comuni, perché Roma ha già stabilito il taglio dei trasferimenti ai Comuni e, nel caso, rischierei di non riuscire a finanziare i servizi necessari alla cittadinanza». Ma è dal Pd e dall'Udc che sale la controffensiva. Il democratico Zoggia, responsabile degli Enti locali del partito, tuona: «Chi crede di prendere in giro la Lega? Questo è il momento della responsabilità ed è sinceramente stucchevole assistere a quotidiane dimostrazioni di intemperanza per riconquistare la credibilità perduta. La polemica sull'Imu è assurda». Mentre l'Udc con il suo segretario Lorenzo Cesa, attacca direttamente i sindaci che hanno deciso di sostenere l'iniziativa: «Non pagare l'Imu è una prova di totale irresponsabilità da parte di chi, senza rendersi conto delle difficoltà del Paese, pensa solo a raccattare consensi soffiando sul fuoco dell'esasperazione sociale». Infine critiche arrivano anche dal presidente dell'Anci Graziano Delrio: «Fino ad oggi i sindaci, al di là della propria appartenenza politica, si sono sempre espressi in modo unitario e indipendentemente da chi stesse al governo e lo hanno fatto con grande senso di responsabilità. Fermo restando che nessuno di noi avrebbe voluto che lo Stato si tenesse le entrate della nuova imposta, ciò non può indurci a forme di disobbedienza dubbie».

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