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I No Tav continuano l'assedio

Val di Susa. Militari presidiano la zona off limits nel comune di Giaglione prima del corteo dei No Tav contro la Torino-Lione

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La valle non ha pace. Le contestazione contro la linea d'alta velocità in Val di Susa non si fermano. Cambiano strategia, ma restano finalizzate a impedire al costruzione del passante Torino-Lione. Dopo le violenze dell'altro giorno, i cantieri sono tornati nel mirino dei contestatori. L'attacco è avvenuto prima per via informatica nel tentativo di oscurare il sito della Tav. «Rispondiamo all'attacco di qualche hacker No tav andando in Val di Susa ad inaugurare le stazioni ferroviarie, provino ad oscurare i fatti se ci riescono», è stata la risposta dell'assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino. «Lunedì oltre a tagliare il nastro della stazione di Susa, presenteremo il nuovo orario cadenzato e firmeremo il protocollo d'intesa con Rfi per il comodato d'uso delle stazioni», ha aggiuto ricordando che la Regione ha investito circa 15 milioni di euro per potenziare il servizio ferroviario della Val di Susa e per riqualificare le stazioni. «La gente perbene sa riconoscere chi davvero lavora nell'interesse della valle e chi invece sta tentando in ogni modo di impedire lo sviluppo del territorio», ha concluso l'assessore. I contestatori sono andati oltre cercando di entrare nottetempo negli uffici torinesi di Ltf, Lyon Turin Ferroviaire, società responsabile della parte comune italo-francese del futuro collegamento ferroviario tra Torino e Lione. Il tentativo è però fallito. L'incursione è stata frimata con scritte lungo i muri dell'edificio che ospita la Ltf. «Occhio! Vi abbiamo trovato bastardi», «No Tav» sono state tracciate con vernice nera durante la notte. Attimi di tensione intorno a mezzogiorno in Val di Susa tra No Tav e forze dell'ordine. Le proteste si sono levate quando la Polizia ha riposizionato i «betafance» sul sentiero che da Giaglione porta alla costruzione del Movimento, bloccando il flusso degli attivisti che si stavano dirigendo alla baita Clarea. Le strutture erano state divelte ieri mattina da alcuni No Tav che stavano affluendo alla baita per mettere ordine e partecipare a una polentata del Movimento. Una quindicina di No Tav sono stati identificat, tra loro anche un ex militante di Prima linea che vive in Valle ed è da tempo noto alla Polizia: saranno denunciati per la violazione delle ordinanze del Prefetto che vietano il transito in quell'area. I manifestanti si sono portati a ridosso delle reti di recinzione dell'area del cantiere, in due punti diversi, scandendo slogan e rumoreggiando mentre si teneva un'assemblea presso la baita Clarea della Maddalena. Nel corso dell'assemblea ci sono state delle divergenze soprattutto sul modo di concludere la giornata di mobilitazione: alla fine ha prevalso l'idea, lanciata da un esponente dell'area dell'autonomia, di effettuare una «passeggiata di disturbo» davanti alle recinzioni. All'imbrunire, quasi tutti gli attivisti hanno lasciato la baita, che comunque resterà presidiata nella notte. Durante la «passeggiata di disturbo» attorno alle reti esterne del perimetro del cantiere, che in un punto sono state recise, alcuni manifestanti sono stati allontanati con un breve getto d'acqua. Un secondo gruppo di No Tav, tra i quali alcuni giovanissimi francesi, si è avvicinato alle reti: a scoraggiare i loro propositi è stato l'arrivo di un folto contingente di carabinieri.

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