
Merkel lancia l'unione fiscale europea

L'Europa è sul punto di realizzare un'unione fiscale. L'annuncio arriva da Berlino dove Angela Merkel chiude una due giorni in cui, in momenti e luoghi diversi, hanno preso la parola il numero uno della Bce Mario Draghi e il presidente francesce Nicolas Sarkozy. In pratica i protagonisti dell'attuale politica economica comunitaria. La Cancelliera interviene davanti al Bundestag, il parlamento federale tedesco, e il suo è un discorso a 360° sul futuro dell'euro e dell'Unione europea. Gli appuntamenti in agenda sono già fissati. Lunedì l'ormai consueto incontro "Merkozy" (su cui non mancano le immancabili polemiche), l'8 e il 9 dicembre, a Bruxelles, i vertici europei che dovranno occuparsi dei trattati. «Andiamo a Bruxelles con l'obiettivo di modificare i trattati» spiega Merkel che comunque precisa di voler evitare una «divisione» fra gli Stati membri. Quanto alle caratteristiche di questa "unione" la Cancelliera tedesca si limita a sottolineare che avrà «regole rigide, almeno per l'Eurozona». Quindi ribadisce l'assoluta contrarietà del governo tedesco ai cosiddetti eurobond: «Chi non ha ancora capito che non sono un rimedio a questa crisi non ha capito la natura di questa crisi. Non è affatto possibile per la nostra costituzione, far decidere e controllare da un'istituzione europea le nostre entrate e le nostre spese». A questo punto nasce un piccolo giallo. Secondo le traduzioni del discorso che circolano sui media e sulle agenzie, Merkel avrebbe parlato di un'Ue «seduta su una polveriera» e di un'Italia «responsabile per il proprio futuro e per il futuro dell'Europa». Frasi che il portavoce della Cancelliera Steffen Seibert, interrogato su Twitter dal giornalista freelance Alessandro Alviani, smentisce seccamente spiegando che «tutti i paesi dell'Ue hanno la responsabilità per sé e per un'Europa comune». Nessun richiamo ufficiale all'Italia, quindi, che resta comunque osservato speciale di Berlino. Per il resto Angela spiega che «il futuro dell'euro è inseparabile dal futuro dell'Ue» e che, anche se «la strada è tutt'altro che facile», quella intrapresa «è la strada giusta. Il nostro obiettivo è una Germania più forte in una Unione Europea più forte». Poi una battuta sulla Bce che «è tutt'altra cosa rispetto alla Fed americana e alla Bank of England». «Nei trattati - sottolinea la Cancelliera - è stabilito che sia una istituzione indipendente e io ne sono convinta. È, insieme alla Corte europea, una di quelle istituzioni che non hanno perduto credibilità. Il compito dell'Europa è proteggere e conservare questa credibilità». E nelle sue parole spunta anche una risposta diretta a quanti continuano a sostenere che l'obiettivo di Berlino è dominare il Continente europeo: «È importante dire oggi che la linea tedesca è chiara ma non ha niente a che vedere con paure e ansie e rimproveri che al momento si possono leggere o sentire circa il fatto che la Germania voglia dominare. Questo è assurdo». Dopo aver difeso il fondo salvastati e aver invocato «un nuovo freno europeo al debito per gli Stati membri», Merkel conclude con una metafora che spiega bene il lavoro dei prossimi mesi: «L'Europa è impegnata in una maratona. Il momento più difficile è al trentesimo chilometro e chi vince non è quello che parte più veloce, ma quello che fa attenzione a tutto il percorso». Insomma per arrivare al traguardo c'è ancora da faticare. Nic. Imb.
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