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Monti rassicura l'Ue

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Il premier Mario Monti

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La Ue rinnova all'Italia la richiesta di un impegno più rigoroso nelle misure anticrisi e Monti non si scompone: andremo più a fondo...risponde di getto poi si accorge che potrebbe essere frainteso e si corregge: Barroso conosce così bene l'italiano che capisce anche queste sfumature. Volevo dire che applicheremo le misure con più incisività». È stato nel segno di un clima disteso, l'incontro del premier Mario Monti con i presidenti della Commissione Ue Barroso e del Consiglio europeo Van Rompuy. Sarà che il Professore è una vecchia conoscenza per le autorità europee, sarà che è partito con il piede giusto ottenendo subito attestazioni di fiducia, fatto sta che la diffidenza, se non anche l'ostilità verso l'Italia sembrano aver lasciato il posto a un atteggiamento più fiducioso. «Conosco Monti da diversi anni, so che è un politico molto impegnato e competente e ha quindi l'autorità per guidare l'Italia in un momento difficile con un senso di urgenza e una direzione di marcia» ha detto Barroso e ha ricordato che, non a caso proprio per la stima che nutre in lui, gli chiese a maggio 2010 di stendere una visione per il mercato unico. E Monti risponde a questa fiducia sottolineando che «c'è piena sintonia con quello che l'Europa ci chiede» e lo sforzo sarà di «mettere l'Europa al centro dell'attività di governo e di contribuire allo sviluppo forte dell'Unione europea». Il che significa che le riforme andranno nella direzione di quanto Bruxelles si aspetta. L'Italia cercherà di portare a termine gli impegni assunti in ambito comunitario. «È un peccato che ci siamo lasciati chiedere dall'Europa cose che servono all'Italia, ai nostri figli e nipoti». E assicura: grazie al «consenso più ampio e al clima meno conflittuale» rispetto a quello del governo precedente, «credo che potremo andare avanti più incisivamente per quanto riguarda le riforme strutturali». Quanto al monitoraggio esercitato da Bruxelles sulle politiche del Paese, Monti ha spiegato che non deve essere vissuto come «un adempimento burocratico»: il monitoraggio «ci aiuta a essere migliori nelle nostre politiche». Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha espresso soddisfazione per l'intenzione espressa da Monti di «presentare molto presto le misure basate sui tre pilastri del consolidamento fiscale, della crescita economica e dell'equità sociale». Ha sottolineato che il «programma ambizioso» che Monti si propone di attuare «è importante non solo per l'Italia ma per l'intera Eurozona». Barroso ha aggiunto che «l'Italia deve continuare a fare sforzi per guadagnare più fiducia degli investitori perchè ci sono ancora preoccupazioni considerando l'evoluzione degli spread». Secondo Barroso, il problema di «credibilità e fiducia non è un discorso di opinione o di giudizio morale ma è la misura della fiducia che i mercati hanno o meno nei riguardi un Paese e del suo debito sovrano». Il presidente della commissione europea ha spiegato che «la situazione dell'Italia rimane difficile e per questo questo governo ha una responsabilità storica. Nei mercati finanziari, ha proseguito, «nessuno si aspetta miracoli ma si tratta di uno sforzo continuo, costante. Non mi aspettavo un cambiamento magico a causa di due o tre annunci: non è una corsa sprint, veloce ma è una maratona. Ci vuole uno sforzo costante da parte dei paesi più esposti che non godono della fiducia dei mercati, che devono conseguire il consolidamento finanziario». Tuttavia, ha osservato infine Barroso, «non serve solo il consolidamento finanziario ma anche riforme strutturali per creare aspettativa di crescita». Gli incontri europei proseguiranno domani con la trilaterale con il presidente francese Nicolas Sarkozy e il Cancelliere Angela Merkel. Venerdì Monti vedrà a Roma il commissario per gli affari economici Olli Rehn. La visita di Rehn avviene in vista del rapporto che lo stesso commissario dovrà presentare alla riunione dell'Eurogruppo, il 29 novembre. Il rapporto sarà basato anche sui risultati della missione Ue a Roma e sulle risposte fornite dal precedente governo al questionario di 39 domande.

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