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«Piena fiducia» ma posizioni distanti

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IlPd farà la sua parte se sarà chiamato dal Quirinale; l'unica condizione che i democratici pongono è che ci sia una «larga condivisione in Parlamento». Questo è il senso della relazione di apertura al coordinamento del vicesegretario del partito Enrico Letta. Per Bersani «fino a qualche tempo fa il voto anticipato avrebbe potuto avere un effetto positivo sui mercati, come è avvenuto in Spagna. Ora siamo fuori tempo massimo». Per questo il segretario del Pd (ma anche Pier Ferdinando Casini) ha sentito il presidente Napolitano per denunciare i ritardi della maggioranza sul maxiemendamento al ddl stabilità. L'iter rapido è stato ottenuto. Si chiude sabato. E sul dopo, la linea è questa: «Adesso diciamo governo di emergenza o di transizione per dare un volto credibile all'Europa e ai mercati. Dopo si vede. Se non ci saranno le condizioni per un altro governo, che noi non intendiamo nè di ribaltone nè di aggiustamento con qualche transfuga, si vada a elezioni». Quanto a Idv e Sel, il segretario del Pd osserva: «Non mi risulta fin qui che nè Vendola, nè Di Pietro abbiano detto qualcosa di diverso. Se non Di Pietro con la preferenza per le elezioni anticipate. Se Di Pietro ha cambiato idea, lo dirà al capo dello Stato». Per Pier Ferdinando Casini «nessuno vuole fare governi dei ribaltoni» ma, spiega, «c'è lo spazio per un governo di responsabilità collettiva. Lo dico da mesi, noi corriamo il rischio di fare la fine della Grecia. Qui non c'è spazio per fare giochini politici, bisogna prendere misure vere, impopolari. Avere una corresponsabilità delle forze maggiori, dico Pdl e Pd. E penso che alla fine Berlusconi rifletterà sulla responsabilità» che si assume di fronte alla possibilità «di salvare il Paese». Per il ministro Matteoli «la nascita di un governo di tutti insieme è una iattura definitiva. Come possiamo chiedere a Berlusconi - domanda - di fare un governo con il Pd? Io sono per votare immediatamente: in una situazione di crisi - osserva - è il corpo elettorale che deve prendersi la responsabilità di chi mandare al governo. «Napolitano - chiude - sceglierà per il meglio». «Il problema essenziale nel Pdl - dice Carmelo Briguglio, vicecapogruppo vicario di Fli a Montecitorio - è che il partito chiede elezioni anticipate mentre una parte consistente, quelli che fanno capo a Pisanu, Miccichè, Scajola e altri dissidenti, è contraria». «Per noi - ha affermato invece il capogruppo del carroccio alla Camera, Marco Reguzzoni - non c'è nessuna opzione di un nostro appoggio a un governo tecnico che non avrà mai il consenso della lega». Ang.Per.

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