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L'agenda dell'Ue arriva al Senato

Il ministro dell'Economia Tremonti

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Bisogna fare in fretta. I mercati non ci aspettano e lo spread vola, le annunciate dimissioni del Cav non bastano: servono le riforme. Giulio Tremonti sottopone la bozza definitiva al presidente della Repubblica in mattinata, dopo il suo ok, il maxiemendamento alla legge stabilità fa il suo ingresso in commissione Bilancio al Senato intorno alle sei. Il ministro dell'Economia, dopo un breve colloquio "di controllo" con il leghista Roberto Calderoli, svela il contenuto del provvedimento ai colleghi. Maggioranza e opposizione sanno di avere il fiato sul collo e hanno ritirato gran parte degli emendamenti presentati. La commissione proseguirà oggi i suoi lavori per giungere in giornata all'approvazione del provvedimento. Già domani il maxiemendamento dovrebbe approdare in Aula e ottenere l'ok dei senatori. Sabato toccherà alla Camera il via libera definitivo. Non dovrebbero esserci intoppi, anche se, in un primo momento, era stata una errata anticipazione del provvedimento a buttare tutti nel caos. «Nel maxiemendamento ci sono modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e all'articolo 8 della manovra», riferisce il senatore Elio Lannutti, dell'Idv. Prima della smentita ufficiale di Tremonti, Bossi fa in tempo a tuonare: «Se ci sono norme sul lavoro e sulle pensioni, la Lega vota no», ma poi tutto torna alla normalità con Pd e Udc che si dicono pronti a «fare di tutto perché questa manovra sia approvata il prima possibile». Andiamo ai provvedimenti. Tutti in pensione a 67 anni, ma solo dal 2026 («È la norma che avevamo concordato, il Carroccio voterà a favore», precisa il Senatùr). Via alla dismissione degli immobili pubblici e dei terreni agricoli dello Stato per tagliare il debito. Accise in aumento sui carburanti a partire dal 2012 (per rendere possibile la deduzione forfetaria vigente dal 1998 a favore dei distributori) e meno tagli all'editoria. Poi il pacchetto lavoro: norme a favore dell'apprendistato (stop ai contributi per i primi tre anni di contratto), del part-time (con l'utilizzo delle clausole flessibili ed elastiche) e dell'occupazione femminile (arriva il contratto di inserimento). Ma anche la mobilità per gli statali in esubero e, per coloro che non verranno ricollocati, un'indennità pari all'80% dello stipendio e dell'indennità integrativa speciale con esclusione per qualsiasi altro emolumento retributivo per la durata «massima» di due anni. Dopo, evidentemente, scatta il licenziamento. Nessuna novità di rilievo rispetto alle bozze circolate nei giorni scorsi per quel che riguarda le infrastrutture: dal 2012 Anas cederà a Fintecna tutte le sue partecipazioni. Le aree interessate alla realizzazione della Tav sono considerate di interesse strategico nazionale e chi vi si introdurrà sarà punito con l'arresto da 3 mesi a un anno. E ancora «potere sostitutivo» del governo nel caso in cui gli enti locali non procededano alle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali. Riforma (entro 12 mesi) degli ordini professionali e stop alle tariffe minime. Proroga fino al 2014 dei prestiti a tassi agevolati previsti del Fondo di credito per i nuovi nati. Una sola zona, tutto il territorio nazionale, per tutto il 2013 in via sperimentale, a burocrazia zero.

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