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Pioggia e morti a Genova. È colpa di Berlusconi

Auto accatastate nel fango a Via Fareggiano a Genova per il maltempo

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Piove? Governo ladro! Quanto piace questo slogan alla sinistra. Poco importa se lo scettro della città di Genova se lo sono passati di mano per decenni prima i comunisti, poi i socialisti e infine i democratici. A loro basta andare addosso al presidente del Consiglio. L'imperativo è criticarlo anche quando dalla sua bocca escono parole di solidarietà. Denigrarlo a prescindere anche se il suo commento è questo: «È terribile assistere impotenti alla tv al dramma di Genova che ha coinvolto così tante persone». Un messaggio commosso rivolto a quanti hanno perso tutto nell'alluvione. E proprio a queste persone ha voluto promettere «di intervenire per evitare che ciò che è successo non possa succedere più in futuro». Se solo, però, osa analizzare le cause che potrebbero aver ampliato il disastro («è evidente che si è costruito dove non si doveva, ma forse si possono trovare interventi che scongiurano il ripetersi di questi disastri e di queste tragedie»), l'ira del Pd gli si è immediatamente scagliata contro. «Le parole di Berlusconi a commento della tragedia di Genova sono senza vergogna. Che sia lui a dire che si è costruito dove non si doveva è indecente e irrispettoso nei confronti di quanti oggi piangono i propri cari. Le migliaia di case abusive sono infatti il risultato dei due condoni che portano la sua firma, provvedimenti che solo qualche giorno fa pensava di riproporre per l'ennesima volta tra le pieghe delle misure di risanamento finanziario del suo Governo». La macchina del fango torna così a muoversi. A sentenziare è Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd, che non perde occasione per attaccare nuovamente il Cav: «L'abusivismo edilizio, cui il premier ha sempre strizzato l'occhio, ha reso più fragile il territorio del nostro Paese che oggi si ritrova senza un solo euro sia per la demolizione degli ecomostri, che per i piani di recupero e risanamento dal dissesto idrogeologico. Berlusconi la smetta di essere a favore degli abusivi quando splende il sole e contro quando il Paese va sott'acqua». Così il Pd specula sulle disgrazie che hanno colpito la gente. Quella stessa gente che ieri mattina non ha lesinato critiche e urla al sindaco democratico Marta Vincenzi. Ma attaccare Berlusconi e i suoi è una cosa troppo allettante per la sinistra. E allora come si fa a resistere alla tentazione? Non si può. Meglio infierire, così come era stato fatto appena quindici giorni prima dopo l'alluvione nella Capitale. Era la mattina del 20 ottobre. Roma si svegliava sotto una pioggia torrenziale. Una cosa inaspettata. Nelle prime ore del temporale cadde la stessa quantità di acqua che mediamente cade in oltre 4 mesi. Eppure già in quell'occasione la sinistra riuscì a dare la colpa al centrodestra. «Il sindaco Alemanno parla troppo ma non risolve nulla. Si occupa di tutto ma non di far funzionare la città e l'unica cosa in cui eccelle è polemizzare con altre istituzioni pur di cercare di salvare sé stesso», fu lo sfogo dell'ex primo cittadino Francesco Rutelli. E a fargli eco ci si mise pure il portavoce romano di Api, Luciano Nobili che senza mezzi termini dichiarò: «Il fallimento della sua giunta è ormai sotto gli occhi di tutti come la vera calamità con cui i romani fanno i conti ogni giorno, sopportando i mille disagi di una città abbandonata a se stessa». E Genova? Non ha subito pure lei gli effetti del maltempo? Eppure il centrodestra non sta puntando il dito contro il sindaco o contro «il taglio dei fondi agli enti locali che sta rovinando la vita delle persone», come fece il deputato del Pd, Enrico Gasbarra ex vicesindaco della Capitale quando Veltroni era primo cittadino. No. Né Pdl né Lega ne altra forza di maggioranza, benché siano opposizione a Genova, si sono permesse di criticare o infangare l'operato del sindaco. Anzi, dal governo continuano ad arrivare notizie incoraggianti per la Liguria. E in questo direzione sono andate le parole del sottosegretario leghista Francesco Belsito: «La Lega Nord, in tutte le sedi istituzionali, con i propri ministri, i propri parlamentari e i propri rappresentanti, si attiverà immediatamente per far avere nel più breve tempo possibile tutti gli aiuti necessari per sostenere la città di Genova e i suoi abitanti in questo frangente così difficile, così come è stato fatto la settimana scorsa per le popolazioni delle Cinque Terre e della Lunigiana».

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