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I centristi rottamano il Pd

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«Non vogliamo primarie» Buttiglione: come si ragiona con Vendola e Di Pietro?

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Ilsegretario del Pd è a Napoli, impegnato a schivare gli attacchi che gli arrivano dai rottamatori di Matteo Renzi riuniti a Firenze, quando all'improvviso arriva un colpo più duro degli altri. Da chi non te lo aspetti. È rocco Buttiglione a piazzare la stoccata. Niente di personale, intendiamoci. «Con Bersani si ragiona» - spiega - ma che dire di Vendola e Di Pietro? Il leader centrista mette subito le cose in chiaro: «Vediamo se ci stanno sulla lettera della Banca centrale europea, che per noi è la base del programma di governo: sono d'accordo - chiede con un po' di sarcasmo - con una infrastrutturazione forte dell'Italia, cominciando dalla Torino-Lione? Pensano che il nostro Paese debba seguire politiche di bilancio rigorose? E - alza il tiro - sulla riforma del mercato del lavoro e la necessaria flessibilità, sono pronti a venire sulle nostre posizioni?. Con Bersani - sottolinea - si ragiona» ma «che Vendola e Di Pietro vengano su questa formula, è per noi ancora un punto interrogativo». Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, è ancora più incisivo: la «road map» con cui il Pd vuole arrivare a costruire un'alleanza elettorale alternativa al centro destra, è diversa da quella immaginata dall'Udc, spiega rispondendo a Bersani che aveva ipotizzato un patto di legislatura tra Pd, Idv, Sel, Psi e Terzo Polo. «È legittimo che Bersani abbia deciso di prendere questa strada, di fare le primarie del centro sinistra con Di Pietro e Vendola. Ne prendiamo atto. Evidentemente ritiene più importante consolidare l'alleanza di Vasto piuttosto che aprire una prospettiva politica vera con il Terzo Polo. Rispettiamo la scelta delle primarie ma non possono chiederci di essere aggiuntivi rispetto a un quadro già definito. Noi continueremo a fare un'opposizione responsabile nell'interesse del Paese che spesso ci ha visto collaborare in Parlamento con il Pd». Riguardo alla futura alleanza elettorale, Cesa aggiunge: «l'Udc e il Terzo Polo crescono. Non ci sentiamo comprimari di nessuno, vogliamo rappresentare milioni di italiani delusi dai due poli». È musica per le orecchie degli altri componenti del Terzo polo. I finiani prendono coraggio. «Non bisogna sottovalutare Berlusconi. Sembra che a sinistra lo si voglia dimenticare, nonostante le lezioni del passato. Parliamoci chiaro: da solo il trio Bersani-Di Pietro-Vendola non vince», teorizza Carmelo Briguglio, vicecapogruppo di Fli a Montecitorio. Bersani incassa il colpo. Dopo anni di corteggiamento, perdere Casini, per il segretario, vorrebbe davvero dire «rottamazione». Puntuale, arriva anche la beffa. Dalla convention dei Radicali Mario Staderini attacca il Pd: «Vogliono farci fuori per cercare attraverso l'Udc l'appoggio delle gerarchie ecclesistiche, proposito incompatibile con i valori di cui siamo portatori». È tempo di trovare un'altra scusa.

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