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In Molise Udc e Pdl senza il Cav

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Considerata la dimensione (appena 352.915 elettori), qualcuno potrebbe pensare che la consultazione elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale del Molise, in programma domani e dopodomani, non è un test di rilevanza nazionale. Lo è invece. È un test nazionale perchè nelle ultime settimane, ad eccezione di Berlusconi, sono passati da queste parti tutti i big della politica: Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliariello, Franco Frattini, Maurizio Gasparri, Francesco Pionati, Gianfranco Miccichè, Lorenzo Cesa e Clemente Mastella, per il centro destra. Antonio Di Pietro (ma lui è di casa), Pierluigi Bersani, Massimo D'Alema, Nichi Vendola, Francesco Rutelli, Oliviero Diliberto, Fabio Granata e Riccardo Nencini, per il centro sinistra, più Beppe Grillo e Francesco Storace. E che cosa hanno detto? Alfano, segretario del Pdl: «Dal Molise partirà anche questa volta la riscossa del centro destra»; Bersani, segretario del Pd: «Il risveglio civico del Paese partirà da qui». Ma la consultazione molisana è qualcosa di più. «È una sorta di laboratorio politico» ha sottolineato il senatore Quagliariello. Difatti, contrariamente a quanto sta avvenendo altrove, in Molise Fini si è defilato (non ha presentato nemmeno la lista) mentre Casini sostiene il candidato del Pdl. «Il Molise dimostra - ha detto Gasparri - che in Italia non c'è posto per un terzo polo». Volete un'altra chicca? Per contrastare Michele Iorio, in corsa per il terzo mandato, il centrosinistra ha proposto alla carica di governatore Paolo Di Laura Frattura, cresciuto da una costola di Iorio avendo collaborato col presidente uscente fino alla vigilia delle Primarie. Una situazione che ha procurato imbarazzo in casa della sinistra. Lo stesso D'Alema, a chi gli faceva notare l' anomalia, ha risposto piccato: «Frattura non l'ho scelto io, ma voi molisani». I molisani di sinistra, ovviamente. Il colpo di spada dalemiano ribadisce una verità: la faccenda della candidatura di Frattura, a sinistra non è proprio andata giù. E Frattura, pur se previsto dalla legge, ci ha messo del suo invitando gli elettori del centro destra ad esprimere un voto disgiunto. «Se questi sono i metodi di chi si propone di governare il Molise – ha commentato il segretario nazionale di Alleanza di Centro Francesco Pionati – poveri noi. L'unico risultato sarà di aumentare la "frattura" tra elettori e istituzioni regionali». Canta vittoria, invece, Antonio Di Pietro, il quale ha già in mente le cose da fare: «Nei primi tre mesi adopereremo le scope per ripulire il palazzo». Quelle di Pionati e di Di Pietro sono bordate di una campagna combattutissima le cui ultime raffiche sono state sparate ieri sera dall'una e dall'altra parte. Leggiamo i numeri. I candidati alla presidenza della Regione sono 4: Michele Iorio, del centro destra, appoggiato da 7 liste (Grande Sud, Molise Civile, Alleanza di Centro, Progetto Molise, Udeur, Udc, Popolo della Libertà), Paolo Di Laura Frattura, candidato del centro sinistra, sostenuto anch'egli da 7 liste (Pd, Italia dei Valori, Costruire Democrazia, Alternativa, Sel, Federazione della Sinistra, Psi); Giovancarmine Mancini, candidato della Destra diStorace, e Antonio Federico, Movimento 5 stelle di Grillo. Trenta i consiglieri da eleggere tra le circoscrizioni di Campobasso e di Isernia.

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