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Berlusconi parla alla Camera, l'opposizione diserta

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I banchi vuoti dell'opposizione nell'aula di Montecitorio

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Una giornata all'insegna del "fuori tutto". O meglio, del "tutto fuori" perché, a meno di non voler prendere in parola Antonio Di Pietro, che ha affidato anche a formali denunce alla magistratura la sua protesta contro la compravendita (di deputati), Montecitorio non è un centro commerciale. Quindi "tutto fuori" perché l'ennesima giornata particolare della Camera ribalta lo slogan delle svendite, e anche il normale svolgimento della vita del Palazzo, dal momento che "tutto" oggi si svolge fuori del suo normale ambito. Dall'Aula alla sala stampa, per dire. Interno giorno, emiciclo. Banchi della maggioranza pieni, e non c'è notizia, visto che parla Berlusconi. Banchi dell'opposizione vuoti: tornerà ad occuparli domani per votare contro la fiducia. E' la forma di Aventino scelto da Pd, Idv e Terzo Polo. L'effetto di oggi è paragonabile a quello di un derby giocato a porte chiuse o con la sola tifoseria di casa: più calma ma minore appeal. Un quasi Aventino con strane eccezioni bipartisan, peraltro. Sì, perché un pacchetto di ministri, e di non poco conto, cioè Roberto Calderoli, Roberto Maroni, Nitto Palma e Giancarlo Galan, hanno seguito l'intervento del premier seduti in Aula. E nei banchi, chi sa se per scelta o casualità, in genere occupati dall'Idv. Finisce che accanto a Silvio Berlusconi, alla sua destra, una poltrona è rimasta addirittura vuota. Quasi un inedito. Era invece al suo posto un'altra pattuglia, quella dei cinque Radicali che anche oggi, come accadde per esempio con la sfiducia a Romano, hanno marcato la propria autonomia rispetto al resto del partito in cui sono eletti, il Pd. Esterno giorno, piazza Montecitorio che diventa sala stampa dal momento che Di Pietro e Bersani scelgono di fare en plein air le loro considerazioni sulle parole di Berlusconi. Gli arrivi dei due leader Pd e Idv (Casini era annunciato ma l'appuntamento con i media è poi saltato) provocano ampi movimenti di troupe da un lato all'altro della piazza prospiciente l'ingresso della Camera. Dietro le transenne anche oggi rumoreggiano gli indignados di turno, oggi gli specializzandi in medicina che coniugano il loro specifico alla critica politica: "Piu' ambulanze, meno patonze", è infatti il loro slogan ricorrente.

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