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La rivoluzione nata in Spagna ormai dilaga in tutto il mondo e contagia anche la Cina dove anziani e giovani protestano rispolvernado slogan di Mao.

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Solosparuti gruppi hanno violato i divieti. Non si ferma neanche negli Stati Uniti la protesta degli «indignados», che ormai unisce i movimenti anti-Wall Street con quelli pacifisti contrari alle azioni militari in Afghanistan e in Iraq. Momenti di tensione si sono avuti in particolare a Washington, dove circa 200 dimostranti hanno cercato di occupare il Museo Nazionale dell'Aria e dello Spazio, per protestare contro una mostra sui droni, i micidiali aerei senza pilota usati dalle forze armate statunitensi. Alcuni manifestanti - partiti dal quartier generale di Freedom Plaza, a due passi dalla Casa Bianca - sono riusciti a forzare il cordone di agenti schierati davanti l'ingresso del museo e ad entrare, esponendo cartelli e striscioni contro la guerra. Gli agenti sono riusciti a far sgombrare la sala della mostra e a disperdere la folla di manifestanti ricorrendo anche all'uso di spray al peperoncino. Il museo è stato quindi chiuso. Si registra anche un arresto, una ragazza di 19 anni attivista del gruppo anti-guerra «Stop the Machine». Intanto la protesta, partita quattro settimane fa da New York grazie al gruppo «Occupy Wall Street», viaggia sul web. E grazie al passaparola su Facebook, Twitter e su decine di blog dilaga in tutti gli States: da Los Angeles a San Francisco, da Chicago a Miami, dal Texas all'Oregon. C'è chi, a New York, non ne può più di queste proteste. Sono i residenti di lower Manhattan e le persone che lavorano negli uffici del Financial District, che sempre più lamentano i disagi legati all'occupazione dell'area da parte dei manifestanti, accampati sempre a Zuccotti Park, a due passi dal New York Stock Exchange. Nel resto del mondo le proteste che si ispirano ai giovani spagnoli si moltiplicano. A Bruxelles il raduno è stato sgombrato dalla polizia. Attorno alla zona di Parc Elisabeth, dove in vista del vertice europeo sulla crisi che si terrà il 17 e 18 ottobre, si erano accampati i contestatori, nella tarda serata di sabato sono arrivate decine di camionette della polizia, con reparti di agenti in tenuta antisommossa e unità cinofile. Dopo una breve trattativa l'accampamento è stato rimosso con una carica durante la quale sono stati usati anche gas lacrimogeni. Eseguiti numerosi fermi. Un successo, invece lo hanno ottenuto i giovani che nelle settimane scorse si erano mobilitati inIsraele contro la crisi promuovendo una manifestazioni di oltre 500mila persone. Con 21 voti favorevoli e otto contrari, il governo di Benyamin Netanyahu ha ieri approvato le linee centrali di un rapporto di riforma sociale preparato dall' economista Manuel Trajtenberg, dopo le dimostrazioni di piazza organizzate dagli «indignados» di Israele. L'obiettivo immediato del governo, è stato spiegato, è di far calare il costo della vita in Israele, in particolare per quanto concerne l'edilizia pubblica, le spese correnti dei nuclei familiari e l'istruzione fin dalla più tenera età. Mau.Pic

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