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Bankitalia, Berlusconi: nessuna novità

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Nessuna novità su Bankitalia. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, arriva alla Camera dei deputati per partecipare al voto sulla mozione di sfiducia per il ministro Saverio Romano e risponde con un no a chi gli chiede novità su Palazzo Koch. Il premier a Montecitorio si è visto nella stanza del governo con il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Non è arrivata a palazzo Koch la lettera da Palazzo Chigi con l'indicazione del nome del candidato a presiedere l'istituto a partire dal primo novembre, quando l'attuale numero uno, Mario Draghi, passerà a presiedere la Banca centrale europea. Per questo motivo, la riunione del Consiglio superiore della Banca d'Italia, iniziata alle 11.30, si è svolta in convocazione ordinaria, come previsto. L'eventuale segnalazione da parte del Governo avrebbe consentito ai membri dell'organismo di palazzo Koch di indicare il nome del futuro presidente. La procedura per la nomina prevede l'emanazione di un decreto da parte del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei ministri e sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d'Italia. Il governatore Draghi, intanto, è giunto a Palazzo Chigi dove è previsto l'incontro con il premier Silvio Berlusconi. BOSSI SU GRILLI "Preferisco Grilli, se non altro perché è di Milano", ha detto il leader della Lega Umberto Bossi ha risposto ai giornalisti che al suo arrivo a Roma gli hanno chiesto se alla guida di Bankitalia preferisse il direttore generale del Tesoro o Fabrizio Saccomanni . PREOCCUPAZIONE DI PD E UDC "Desta grande preoccupazione la decisione del governo di mantenere nell'incertezza la scelta del nuovo governatore della banca d'italia che dovrà succedere a mario Draghi", hanno affermato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, nel corso di un colloquio svoltosi questa mattina Roma.  "Nel mezzo di una tempesta finanziaria internazionale che vede l'italia in prima linea - hanno sostenuto Casini e Bersani - invece di offrire certezze e stabilità, il governo continua a tenere pericolosamente in bilico il Paese per mere esigenze personali o di equilibri interni. La professionalità e la competenza dei diversi candidati non sono in discussione" hanno sostenuto. "L'obiettivo fondamentale però è che alla Banca d'Italia sia assicurato presto un assetto di vertice stabile; un assetto che risponda a criteri di continuità di azione e che non presti il fianco a interpretazioni negative, fondate o meno che siano, sull'autonomia della Banca centrale italiana". IDV ATTACCA "Deploriamo che anche per un organo che dovrebbe essere di garanzia, le nomine dei vertici debbano essere oggetto di mercanteggiamento e di voto di scambio", ha attaccato il leader dell'Idv Antonio Di Pietro commentando le voci di un braccio di ferro Berlusconi-Tremonti su chi debba succedere al prossimo presidente della Bce. "Chiediamo - aggiunge - che il nuovo governatore venga scelto con criteri di trasparenza e non grazie ad accordi sotterranei a Palazzo Grazioli". "Il balletto delle trattative è uno schiaffo all'indipendenza di Palazzo Koch e rischia di minare ulteriormente la credibilità italiana sui mercati internazionali e nei rapporti con la Bce", afferma il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino.  

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