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Vent'anni di disgrazie Distrutte intere famiglie

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Nell'esplosioneavvenuta diciassette anni fa. Era il pomeriggio del luglio 1994 quando una violentissima esplosione nella pirotecnica Cancelli a Balsorano in provincia dell'Aquila, a due passi da Sora, provocò quattro morti: i fratelli Angelo e Donato Cancelli, ma anche una donna Wilma Di Giandomenico e un giovane slavo, Zoran Petrovic, tutti residenti in Ciociaria. Tutti morti sul colpo. Un tragico destino che ha investito nuovamente la famiglia Cancelli. Allora si parlò di errore umano, oggi le cause sono in via d'accertamento. Nei fatti di fuoco del 1994 ci furono anche quattro feriti di cui uno segnato per sempre nel volto. Stesse scene, stessa disperazione sei anni più tardi a Veroli. Altro precedente in Provincia. Il 18 maggio del 2000 a Veroli, a poca distanza dall'abbazia di Casamari, esplode una fabbrica di fuochi pirotecnici, muoiono tre persone: il proprietario Guido Belli, 66 anni, il figlio Bruno di 32 anni e un collaboratore Renato Scarsella di 49 anni. Lo scoppio avvenne nella fabbrica di fuochi «Belli», che si trovava fuori dal centro abitato, in località San Cristoforo a Veroli. Una scia di sangue e disperazione che nel settore pirotecnico non ha tralasciato alcuna famiglia, da nord a sud della Ciociaria nel corso degli anni sono avvenuti anche incidenti minori. La provincia di Frosinone non è uscita indenne dall'aumento degli incidenti nelle fabbriche di fuoco d'artificio. Ha pagato al pari di altre Province il suo tragico tributo di sangue.

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