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La manovra non convince i mercati

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Il differenziale tra i Btp e i titoli tedeschi schizza oltre i 300 punti

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.Domina infatti il sospetto che l'addio alla supertassa che avrebbe dato un gettito sicuro, sostituita dalle misure di lotta all'evasione con tutte le incognite del caso, non faccia rispettare gli impegni presi sul pareggio di bilancio. Tant'è che nonostante l'esito positivo dell'asta dei Btp a 3 e 10 anni con rendimenti in calo, c'è stata l'ennesima impennata del differenziale con i Bund tedeschi, salito a 300 punti. Ieri il Tesoro ha collocato Ccteu e Btp a 3 e 10 anni che hanno totalizzato richieste per 10,3 miliardi di euro a fronte dei 7,73 miliardi piazzati. Il titolo decennale ha visto un tasso medio del 5,22%, in calo di 0,55 punti rispetto all'ultima analoga operazione. Ancora più sensibile il calo registrato dal titolo triennale che ha segnato un rendimento del 3,87%. Questa era la prima asta dopo un mese di stop, deciso a fine luglio dal Tesoro. Il calo dei rendimenti significa che lo Stato dovrà indebitarsi di meno. Quindi è una buona notizia ma non è bastata a neutralizzare il rialzo dello spread con i Bund tedeschi che ha raggiunto un massimo di 302 punti. La Bce, secondo gli operatori, è stata vista acquistare titoli italiani sul mercato subito dopo l'asta portando così a una riduzione del differenziale con i titoli tedeschi. Il vice direttore generale della Banca d'Italia, Ignazio Visco, parlando alla Camera ha sottolineato che i differenziali di rendimento con i titoli tedeschi sono ancora «troppo alti». Risultato del rialzo: Piazza Affari ne ha risentito e ha chiuso con il Ftse Mib che ha ceduto lo 0,23% a 15.106 punti e il Ftse All Share lo 0,10% a 15.990 punti. A pagare di più questa incertezza sono stati i titoli bancari: Mps ha ceduto il 2,61%, Ubi il 2,57%, Intesa SanPaolo l'1,99%) e Unicredit l'1,24%. Hanno chiuso in calo anche i titoli legati al comparto energetico dopo che il governo ha confermato nella manovra bis l'inserimento della Robin tax: Terna ha ceduto il 2,44%, Snam Rete Gas il 2,08%, Enel l'1,72%. Non è stato invece presentato alcun emendamento che potrebbe includere le autostrade e Atlantia ha così guadagnato l'1,59%. Insomma la manovra con tutte le incertezze del dibattito e le polemiche che ha scatenato continua a influenzare pesantemente la Borsa e potrebbe condizionare anche l'atteggiamento della Bce. la Banca Centrale europea nelle ultime tre settimane ha comprato titoli del debito senza sosta. Un «aiuto» concordato in cambio di un impegno chiaro: il pareggio del bilancio nel 2013 da attuarsi soprattutto con un piano audace di privatizzazioni e liberalizzazioni. Ora a Bruxelles ci si chiede se una manovra tutta centrata sulla lotta all'evasione possa dare garanzie di gettito e si lascia trapelare il messaggio che «l'Italia deve fare presto a sgombrare il campo dalle incertezze». L'8 settembre si riunirà il consiglio dei governatori dell'Eurotower e avranno in mano il piano italiano e faranno le loro valutazioni. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha detto giorni fa che aiutare il governo italiano significa incoraggiarlo a non fare granchè convincendolo che c'è sempre qualcun'altro che lo toglierà dai guai. Finora quella di Weidmann è una posizione minoritaria ma c'è il rischio che faccia proseliti se la manovra nella versione defintiva non sarà convincente.

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