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Manovra al Senato. Il Pdl tratta ancora

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Angelino Alfano

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Il Pdl si affida al segretario Angelino Alfano e lo fa proprio nel giorno in cui la manovra economica muove i primi passi al Senato.Angelino Alfano ha di fronte una missione delicata: trovare una linea comune per uscire dalla crisi economica facendo sintesi sia tra le diverse posizioni espresse all'interno del Popolo della Libertà sia dal sempre più irrequieto alleato Umberto Bossi. Un compito difficile che il segretario del Pdl sta affrontando con una serie di incontri, riunioni, telefonate che, però, non sembrano rasserenare il clima. Tutti infatti sembrano restare ancorati alle proprie posizioni mettano nero su bianco le loro proposte di modifica alla manovra. Tutto ha avuto inizio lunedì quando l'ex Guardasigilli è stato ad Arcore dal premier Silvio Berlusconi. Poi al rientro al Roma ha chiamato Guido Crosetto, e insieme si sono ritrovati a cena. Un minivertice che ha messo il sottosegretario alla Difesa sulla graticola dei suoi stessi colleghi che lo hanno accusato di essere stato ricevuto da Alfano in privato quando invece, lo stesso segretario avrebbe dovuto ricevere «ufficialmente» tutto il gruppo dei «dissidenti». Un piccolo intoppo di forma, più che di sostanza, ma che ben testimonia la tensione che aleggia all'interno della maggioranza. E così il compito di Alfano diventa sempre più delicato tanto che l'intera giornata di ieri è stata dedicata a incontri per riuscire a trovare una sintesi. Uno spiraglio di fiducia è poi arrivato ieri a pranzo quando il ministro Paolo Romani, il sottosegretario all'Economia Luigi Casero e lo stesso Crosetto, hanno mangiato insieme per poi raggiungere Alfano in via dell'Umiltà. Un vertice conclusosi con la soddisfazione dello stesso sottosegretario il quale, pur ribadendo che il confronto «vero e ufficiale» ci sarà oggi, quando Alfano incontrerà il direttivo dei gruppi del PdL, ha spiegato: «Tutto possiamo fare, tranne mettere in difficoltà il governo». Così, mentre al Senato si chiudeva la prima giornata di trattative e sul merito delle singole questioni la trattativa continua ad essere in stand-by, l'obiettivo sul quale sta lavorando Alfano resta ancora quello di cercare alternative possibili ad un aumento troppo massiccio delle imposte. Sul tavolo le ipotesi sono ancora tutte aperte: dall'aumento dell'Iva all'introduzione di una patrimoniale. Occhi puntati quindi sul fine settimana quando dovrebbe essere lo stesso Berlusconi a risolvere un altro problema della maggioranza: il difficile rapporto tra Pdl e Lega. L'occasione sarà un vertice ad Arcore al quale vi parteciperebbero anche i capigruppo. Un modo per arrivare a presentare al Senato, entro la scadenza di lunedì, una serie di emendamenti che tenga già conto di quelli dei deputati creando così un testo «blindato» da votare a Montecitorio. Eppure il vertice non sarà facile vista la chiusura del Carroccio a qualsiasi ipotesi di modifica delle pensioni. Il Pdl però userà «armi di pressione» per far cedere i Lumbard. Il partito del premier infatti sta già strizzando l'occhio al Terzo Polo, in particolare all'Udc di Casini con il quale le distanze si sono accorciate in nome dell'inserimento del quoziente familiare in manovra e dell'innalzamento a quota 150mila euro della soglia sulla quale applicare il contributo di solidarietà. Ma fino a che punto il premier sarà disposto a spingersi per non sottostare ai dictat leghisti e accreditarsi al Colle, non è ancora ben chiaro. Una cosa è certa ed è proprio il Cav a spiegarlo ad alcuni suoi interlocutori: il testo della manovra non è blindato, ma servono modifiche mirate, possibilmente nel segno della diminuzione della pressione fiscale, senza stravolgere l'impianto generale del provvedimento. Il momento è quindi delicato ma non è pensabile che l'emergenza economica crei convergenze diverse in Parlamento non coincidenti con gli attuali schieramenti. Una certezza per lo stesso Crosetto che spiega: «Qualsiasi proposta che venga approvata con i voti del Terzo Polo deve essere appoggiata anche dalla Lega, questa è la condizione di base». Intanto, il capogruppo nordista al Senato Federico Bricolo fa sapere che le proposte del Carroccio si concentreranno su: «tasse per chi si è arricchito senza pagarle», alludendo a una imposta sui grandi patrimoni, e «norme a favore degli enti locali». Escluse, naturalmente, le pensioni. Intanto per oggi è attesa un'altra giornata di incontri per Alfano. In serata, alle 19, il segretario incontrerà al Senato i direttivi dei gruppi parlamentari del partito. Un vertice anticipato da un incontro tra i cosiddetti «frondisti» e i parlamentari che fanno capo a Claudio Scajola. L'obiettivo, spiegano le stesse fonti, è quello di arrivare all'incontro con il segretario con una piattaforma il più possibile comune e «concreta».

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