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Stop dei vescovi alla manovra Pensioni, la Lega frena sulle modifiche

Il leader della Lega Bossi (S) con il ministro Calderoli

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Cifre "impressionanti" sull'evasione fiscale e famiglie penalizzate dai tagli. Mentre il governo lavora alle modifiche al testo della manovra che inizierà il suo iter martedi' prossimo in Commissione al Senato, la Cei interviene con parole molto nette sulle misure che l'esecutivo sta mettendo a punto. CEI CONTRO I TAGLI I vescovi chiedono che non si taglino risorse alle famiglie e lanciano "un appello alla coscienza di ciascuno perche' anche il dovere di pagare le possa essere assolto da tutti, non senza però rivedere gli stili di vita". Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, ribadisce che "quello della famiglia è un punto centrale, che è stata in questa crisi una valvola di sicurezza enorme e sarebbe miope e dannoso non considerarla e come un ganglio vitale. Non perdiamo questo patrimonio, questo punto fermo, se la famiglia non e' al centro della politica, la societa' non va da nessuna parte". Dai tagli, per Bagnasco andrebbero difese anche le missioni all'estero perché "non riguardano tanto i bilanci ma i diritti umani fondamentali che in certe parti del mondo non sono rispettati". "Dobbiamo chiederci prima di fare i conti - ha affermato il cardinale - quale approccio si da' rispetto alle situazioni drammatiche di altre parti del mondo". SCONTRO SULLE MODIFICHE Intanto la maggioranza continua a discutere della possibilità di intervenire sulle pensioni, malgrado il nuovo stop della Lega arrivato oggi da Roberto Calderoli. Per la Lega la partita pensioni non è riaperta, dice Calderoli, "le pensioni stanno bene come stanno". Con Bossi e Tremonti, aggiunge, "si è parlato di possibili soluzioni rispetto alla manovra - ha spiegato ai cronisti in mattinata - lunedì ci vediamo in via Bellerio come segreteria politica per individuare e formalizzare le risposte e le proposte che faremo in parlamento". Calderoli ripete che anche il capitolo enti locali "richiede attenzione dalla maggioranza e dall'opposizione", perché "sono gli enti locali ad erogare i servizi ai cittadini: è interesse comune, qualunque proposta migliorativa sarà portata avanti". E che la situazione sul fronte enti locali sia rovente, lo dimostra la manifestazione di piazza convocata dall'Anci a Milano il 29 agosto, insieme agli amministratori dei piccoli Comuni che potrebbero essere accorpati. L'opposizione continua a criticare le scelte del governo, mentre si registra la richiesta del Pd di ridurre il numero dei parlamentari: come premessa per discutere della riforma della Costituzione con l'obbligo di pareggio del bilancio. "Al Pd - risponde il leader Udc, Pier Ferdinando Casini - dico che si potrebbe cominciare ad abolire tutte le province visto che quando si e' votato per questo non l'ha fatto".

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