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Spot contro gli evasori: guerra in tv al "parassita" fiscale

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Caccia agli evasori d'Italia. L'Agenzia delle Entrate assieme al ministero dell'Economia lancia una massiccia campagna mediatica a base di spot televisivi. Nessuno scampo per coloro che sperano ancora di frodare lo Stato facendola franca. Per loro è già pronta la pubblica gogna. «Stop a chi vive a spese d'altri» oppure: «Chi evade le tasse è un parassita sociale» sono i messaggi che per due mesi martelleranno i furbetti. Insomma questa volta non si scherza. La posta in gioco è il futuro economico e sociale del Paese e così, a due giorni dal varo delle misure economiche annunciate dal premier Silvio Berlusconi e dal ministro Giulio Tremonti, che necessariamente comporteranno ulteriori sacrifici ai cittadini, il fisco difende i cittadini «onesti» lanciando un messaggio chiaro: chi non paga le tasse, vive alle spese degli altri e danneggia tutti. Quindi la strategia del governo è chiara. E si fonda su due pilastri. Se da una parte il governo sta preparando una nuova stangata tagliando prestazioni sociali a spron battuto, dall'altra ci mette la faccia affinché non siano sempre i soliti a pagare. Un pericolo sottolineato anche dalle parti sociali che non hanno perso l'occasione per puntare il dito contro il rischio che la caccia al denaro fresco per sostenere il bilancio pubblico non finisca per colpire solo i ceti deboli. E così tutti al lavoro. In primis il premier che si appresta a tornare a Roma dalla Sardegna prima di giovedì, quando è prevista l'informativa di Tremonti alle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio di Camera e Senato riunite a Montecitorio, per preparare un probabile Consiglio dei ministri straordinario. Tutto è quindi pronto per la battaglia anti-evasore. Le spade sono pronte e taglienti così come lo sono i due spot televisivi, i due comunicati radio e le affissioni nelle principali stazioni ferroviarie del Paese e negli aeroporti di Milano e Roma realizzati dall'agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi. Una vera e propria terapia d'urto che partirà oggi e proseguirà per tutto il mese di settembre. L'obiettivo è chiaro e semplice: ridurre quel malcostume tutto italiano puntando soprattutto ai comportamenti attivi dei cittadini rendendoli consapevoli che, senza entrate, non è possibile fornire servizi pubblici. E così per la prima volta nella storia italiana l'evasore fiscale diventa il protagonista di due spot pubblicitari. Il primo è un'animazione intitolata «Se» e mescola il 3D e la motion graphic 2D e ricorda come le tasse servano a produrre servizi pubblici, e solo pagandole tutti potremmo avere migliori e maggiori servizi, dagli ospedali alle scuole, dalle strade ai parchi, ai trasporti. Lo slogan è: «Se tutti pagano le tasse, le tasse ripagano tutti. Con i servizi». Il secondo video punta invece a demolire e infangare l'onore degli evasori definendoli come parassiti che vivono alle spalle della società, succhiando risorse e accesso ai servizi pubblici a tutta la collettività, senza sostenerne l'onere. Stesse tematiche nei due spot radiofonici. Ma la caccia estiva ai furbetti del fisco non si limiterà solo a slogan. Infatti si baserà anche su controlli a tappeto di stabilimenti balneari, yacht e vip. E a tal proposito è Luigi Magistro, direttore generale dell'Accertamento dell'Agenzia delle Entrate a dirsi ottimista. Si stima, infatti, che per il 2011 l'incasso della lotta all'evasione possa essere di oltre 11 miliardi di euro. Quasi un miliardo in più rispetto al 2010 (10,2 miliardi).

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