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Tre morti mentre difendevano il negozio

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ABirmingham, seconda città britannica, la polizia ha aperto un'indagine per omicidio in seguito alla morte di tre musulmani, investiti nel corso della sommossa da una macchina. Un amico dei tre ha detto alla radio della Bbc che gli uomini facevano parte di un gruppo di asiatici britannici che, dopo aver partecipato alle preghiere del Ramadan, stavano proteggendo il quartiere dai saccheggiatori. I negozianti e gli abitanti di diverse città hanno organizzato infatti gruppi di vigilanza per proteggere i propri beni. Il Consiglio Musulmano della Gran Bretagna ha condannato le violenze e ha chiesto alla propria comunità di rimanere calma e di collaborare con le autorità, invitando anche a ripulire le strade. Centinaia di ragazzi incappucciati e col volto coperto hanno messo a ferro e fuoco le città, hanno caricato i poliziotti, hanno rotto vetrine e compiuto saccheggi, dato fuoco ad auto e abitazioni. La città più toccata dagli scontri è stata Manchester, nel nord-ovest, terzo agglomerato urbano dell'Inghilterra, dove una cinquantina di giovani sono stati arrestati, altri 35 sono stati fermati a Liverpool. Incidenti minori segnalati a Reading, Oxford e Milton Keynes, a una cinquantina di chilometri ad ovest e nord-ovest di Londra. Monta, però, la rivolta dei cittadini per bene. Dopo aver ripulito le strade hanno organizzato ronde e ora in 80mila hanno aderito a una petizione online per chiedere che ai rivoltosi responsabili dei disordini a Londra e in altre città inglesi siano negati i sussidi di disoccupazione o altri aiuti pubblici britannici. Secondo la Bbc si tratta della petizione elettronica di maggior successo, in queste ore in Gb, e se verranno raggiunte le 100 mila firme, il documento verrà trasmesso alla Camera dei Comuni, che potrebbe decidere di organizzare un dibattito sull'argomento. La giustizia inglese ha iniziato a fare il suo corso. Prime sentenze per i disordini scoppiati in Gran Bretagna. La polizia dell'area metropolitana di Manchester ha riferito che due uomini sono stati condannati a 10 e 16 settimane di carcere per gli scontri della scorsa notte. Seguita quindi l'esortazione del premier che aveva chiesto alla giustizia di lavorare senza indugi né interruzioni per essere in grado di processare in tempi rapidi i rivoltosi arrestati in queste ore. «Chiunque sarà incriminato per disordini violenti finirà in prigione», aveva detto David Cameron ieri e così è stato. Mau.Pic.

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