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Parigi batte Washington. Tiene la tripla A

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Parigiritrova in parte la «grandeur» perduta. Almeno sul piano dell'affidabilità del suo debito pubblico la Francia, infatti, rimane davanti alla grande potenza economica statunitense. L'agenzia Standard and Poor's che venerdì notte ha tolto una A alle tre che finora garantivano la sicurezza dei titoli Usa ha invece confermato come stabile il rating tripla «A» per la Francia. Il rating AAA di Parigi è «stabile», ha detto - ieri alla radio francese Inter - il capo economista europeo di S&P, Jean-Michel Six, spiegando che la leadership politica e una buona governance sono un fattore importante nelle valutazioni delle agenzie di rating. Una piccola rivincita insomma per i transalpini da sempre in competizione con l'egemonia anglosassone nel mondo. A tenere banco resta però il declassamento del debito degli Usa. Anche ieri infatti non sono mancati gli strascichi di una decisione che resterà nella storia. S&P infatti ha rincarato la dose. Il direttore operativo di Standard and Poor's, Davide Beers ha spiegato in un'intervista che «il debito degli Stati Uniti è destinato a crescere nei prossimi dieci anni anche con l'accordo sul tetto deciso in extremis, e per questo le prospettive negative del rating segnalano un rischio che nei prossimi mesi si arrivi a un ulteriore abbassamento del giudizio». Un giudizio aggravato anche dalle parole di un altro rappresentante dell'agenzia, John Chambers, che ha rilevato come ci sia una probabilità su tre che il rating degli Usa, dopo la perdita della tripla A, sia ulteriormente abbassato a causa del deterioramento del bilancio o dello stallo politico. Ci vorrà così del tempo affinché gli Stati Uniti riottengano la tripla A e fra le condizioni anche Chambers cita la capacità di raggiungere a Washington un consenso fra gli schieramenti maggiore di quello attuale. Acqua sul fuoco è arrivato invece dalle altre agenzie di rating. «Un taglio del rating americano è prematuro» ha affermato in un'intervista al New York Times Steven Hesse, responsabile del rating degli Stati Uniti di Moody's. Mentre Fitch concluderà la propria revisione sul rating statunitense alla fine del mese: «Il nostro giudizio resta di tripla A fino a quando non cambierà» ha evidenzia David Riley di Fitch. Contro il downgrading di S&P anche il guru della finanza Usa Warren Buffett che ha chiosato: «Il taglio del rating degli Stati Uniti da parte di Standard & Poor's è stato un errore: gli Usa meritano la «quadrupla A».

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