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Schifani: "Il Colle ha ragione"

Il presidente del Senato Renato Schifani

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I dubbi di Giorgio Napolitano sulle sedi decentrate dei ministeri al Nord fanno discutere il mondo politico. E nel Pdl – rimasto sempre freddo sull'iniziativa – prende posizione il presidente del Senato Renato Schifani, schierandosi con il presidente della Repubblica. Sul decentramento dei ministeri «la penso esattamente come Napolitano» ha detto durante la cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare, spiegando che «una cosa è la funzionalità dell'esecutivo, altra cosa è il decentramento periferico di alcune funzioni o sedi di rappresentanza, al Nord e al Sud, che avviene in una logica federalista di avvicinamento delle istituzioni ai cittadini". A giudizio di Schifani, dunque, «il funzionamento dell'esecutivo si realizza con il coordinamento centrale in un'unica città», senza contare che «trasferire un intero ministero costa». Ma detto questo, ha concluso, «non penso che non si possano insediare sedi periferiche per dimostrare che il Paese è unito». Duro invece il giudizio del leader del Pd Pier Luigi Bersani: «Condivido come al solito le preoccupazioni del capo dello Stato e aggiungo un giudizio: dov'è finita la Lega di una volta che i ministeri voleva chiuderli e valorizzare le autonomie locali? Ora fa accattonaggio dei ministeri in una forma grottesca perché in quello che è stato fatto non c'è dignità né per il Nord né per i ministeri». «Ritengo stravagante e molto, molto grave – ha aggiunto – che mentre tutto tace sulla situazione economica e sociale del Paese si debba discutere di queste cose». Intanto però a Monza nei quattro uffici ministeriali, Tesoro, Semplificazione, Turismo e Riforme, che ufficialmente entreranno in funzione il primo settembre nulal si muove. Dall'inaugurazione di sabato scorso, a quanto risulta a tutti i frequentatori della villa e agli addetti ai lavori, nessuno si è più fatto vedere. Mentre in città, guidata da una Giunta Pdl-Lega, aumentano gli interrogativi e le perplessità. L'opposizione si affida al capo dello Stato e attacca: «Il presidente Napolitano, come al solito con le sue parole di ieri ha colto pienamente lo sconcerto della città – afferma il capogruppo Pd Roberto Scanagatti – La Villa Reale è di tutti e qui siamo davanti ad un'occupazione da parte di privati e non si sa neppure attraverso quali procedure: abbiamo chiesto più volte la documentazione al comune ma inutilmente». «Per i monzesi la Villa è il simbolo della città – aggiunge – e questo è un vero e proprio vilipendio». I locali «della Cavallerizza» occupati dai ministeri, rientrano nella gestione del Consorzio Villa Reale e Parco, di cui è presidente il sindaco di Monza, Marco Mariani (Lega Nord). Ieri era impegnato in consiglio comunale e non ha voluto parlare con i giornalisti. «Per Monza questi uffici non possono che essere visti che in chiave positiva», è comunque il messaggio che ha ripetuto, attraverso i suoi addetti stampa. Sembra che dal Consorzio i locali siano passati al demanio che a sua volta li ha ceduti ai ministeri. Tra i cittadini sembra vincere lo scetticismo: «Questi uffici saranno la solita buffonata», dice un pensionato entrando nella corte della Villa Reale con il suo cane. Alza invece le spalle infastidito («non so nulla, né mi importa ma comunque non capisco dove stia il problema»), il giardiniere che cura gli stupendi fiori del roseto. Neppure la prospettiva dei posti di lavoro sembra rendere più allettante il tutto. «Figurarsi - taglia corto la cliente di un bar in via Stelvio – Sono uffici ministeriali quindi dislocheranno qualche funzionario da Roma».

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