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Napolitano: servono altre prove di coesione

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il presidente della Repubblica di Croazia Ivo Josipovic

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"Dobbiamo saper combinare interventi urgenti e indispensabili, particolarmente in Italia, per ridurre l'indebitamento pubblico, per la stabilità finanziaria a interventi per stimolare la crescita attraverso la competizione". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso della conferenza stampa congiunta dopo l'incontro a Zagabria con il presidente croato, sottolineando la necessità che il rigore dei conti pubblici sia associato a interventi per la crescita. "La stabilità finanziaria è condizione imprescindibile anche per la ripresa e per il rilancio dello sviluppo, le due cose non possono essere separate", ha sottolineato il capo dello Stato.   Mentre a Palazzo Madama prosegue il rush finale per il varo della manovra, da Zagabria Napolitano torna a far sentire la sua voce per spronare maggioranza e opposizione alla coesione per dar all'Italia la forza di reagire alla crisi economica e agli attacchi speculativi.  Il presidente della Repubblica ha rinnovato il suo apprezzamento per l'intesa bipartisan sui tempi di approvazione della manovra ma ha anche ammonito che potrebbero esservi altre occasioni in cui si imporrà un accordo. "Restano questioni aperte dopo l'approvazione domani del decreto del governo", ha sottolineato il capo dello Stato nella conferenza stampa congiunta seguita al suo incontro con il presidente croato. "L'accordo sui tempi è stato molto positivo - ha spiegato - nessuno poteva pensare che ci fosse in quattro e quattr'otto un accordo anche sui contenuti. L'accordo sui tempi si deve alla comune percezione di tutti dei rischi cui è esposta l'Italia e della comune assunzione di responsabilità". "Sono convinto che anche per il futuro prossimo occorreranno altre prove di coesione", ha ammonito. "Realizzare queste prove dipendera' da tutti, maggioranza e opposizione, dai soggetti sociali e da tutte le realta' istituzionali che contano nel nostro Paese". Intanto prosegue al Senato l'esame della manovra. L'impianto complessivo e' quello uscito dalla commissione Bilancio seppur con qualche modifica. Lo ha sottolineato Antonio Azzollini (Pdl),presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama, intervenendo in aula. Ma tale intervento ha suscitato la replica di Felice Belisario (Idv) che ha sollevato dei dubbi sulle modifiche apportate al decreto.. E' intervenuto quindi il presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani, che ha sottolineato che il testo del maxiemendamento "e' tutto sommato" uguale a quello della commissione: "piu' del 99% - ha sostenuto - è quello uscito dalle commissioni, mentre in passato abbiamo assitito a ben altre modifiche. Abbiamo fatto passi in avanti. Io - ha garantito - continuo ad essere vigile adesso e in futuro".  Enrico Morando (Pd), pero', ha polemizzato: "Considerando la collaborazione delle opposizioni, il governo doveva impegnarsi a rispettare il testo uscito dalla commissione al 100%".   "La crisi della moneta unica significherebbe la crisi del progetto comune europeo. Dopo un passo avanti di tale portata nessuno torna indietro indenne. Mi sembra che, dopo mesi convulsi, questo sia stato finalmente capito da tutti", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad un discorso al Parlamento croato. "Se il mercato unico non avrebbe potuto reggere senza la moneta unica, è venuto ora il momento di assicurare la stabilità dell'Euro attraverso una rafforzata governance dell'economia europea, le cui basi - ha aggiunto Napolitano - sono state gettate dagli ultimi Consigli Europei e, in definitiva, attraverso un deciso avanzamento in senso politico dell'unità europea". (ANSA).   Entrare a far parte dell'Unione Europea è una sfida, "ma per chi entra a farne parte la sfida continua, è un impegno costante, talvolta faticoso, per i nuovi come per i vecchi membri: l'appartenenza all'Unione non offre rendite di posizione", ha detto Giorgio Napolitano, al Parlamento della Croazia, paese appena accolto nell'Ue, a far data dal 2013. "La visione europea - ha ricordato - contempera stabilità, anche finanziaria, crescita, rispetto delle regole, solidarietà, e dunque futuro per i nostri giovani". L'ingresso della Croazia, ha concluso, "confurta la miopia dei particolarismi e dei pregiudizi, ribadendo che i nuovi paesi membri accolti nell'Unione hanno rappresentato un arricchimento e non un peso gravoso. Ci attendiamo che essi facciano fronte agli impegni presi, che portino il loro contributo originale e creativo alla costruzione europea".  

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