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Vendola: il Pd non apra a Lega e Tremonti

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"Bossi e Tremonti non sono nostri interlocutori. Sono protagonisti fondamentali della destra e del berlusconismo". Nessuna apertura a Umberto Bossi, né a Giulio Tremonti. Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, aprendo l'assemblea nazionale del partito in corso a Roma, ribadisce la critica alla mossa di Pier Luigi Bersani verso il Carroccio e spiega che nemmeno il ministro dell'Economia può essere un interlocutore del centrosinistra.   Bossi e Tremonti, spiega, "sono due protagonisti fondamentali della scena del centrodestra". In particolare, sul titolare del dicastero di via XX settembre, il presidente della regione Puglia osserva: "Critichiamo Bossi e Berlusconi e salviamo Tremonti perché ci sembra la versione accettabile della destra? Io penso che il berlusconismo abbia in Tremonti un interprete fondamentale, e critico il tremontismo che propone il totem del contenimento del debito pubblico. E' così in linea con una certa Europa, che ha smesso di interrogarsi sulle ragioni della crisi, togliendo dal banco degli imputati i protagonisti della finanziarizzazione drogata". "Non si può pensare di finanziare il contenimento del debito pubblico con le risorse destinate al welfare", ha poi concluso.   PORTE APERTE A VERDI E FEDERAZIONE DELLA SINISTRA "Non fa niente se polemizzano sempre con noi. Discutiamo con tutti serenamente". Così Vendola, che continua: "Non voglio essere - ha proseguito - per la seconda volta protagonista della costruzione di un partito e poi inquisito per il reato del suo scioglimento. Rivedere il film di Rifondazione comunista mi provoca l'orticaria. La costruzione del socialismo del XXI secolo è aperta. Ma socialismo non è una parola esaustiva di tutto quello che è necessario per il cambiamento". Vendola poi si è rivolto al Partito democratico: "È un errore pensare, come ha fatto il centrosinistra in tutti questi anni, che si vince solo guardando al centro. Si vince quando la politica viene percepita come strumento di cambiamento della vita. Il moderatismo è una formula astratta che significa niente. La sinistra deve smetterla di seguire la destra sul suo terreno. Dobbiamo rimettere in campo una sinistra moderna, rifondare il centrosinistra. Il Paese è devastato da 15 anni di berlusconismo e quell'idea di società sta perdendo", ha detto Vendola, il quale ha invitato il Pd e Italia dei valori "a uscire fuori dal "palazzo"".   RILANCIO DELLE PRIMARIE "Anche tra noi - ha continuato Vendola - è circolato un certo scetticismo sull'idea delle primarie, considerate forse estranee alla nostra cultura. Ma le primarie non sono uno strumento che accresce il leaderismo. Al contrario, allargano la platea dei candidati e garantiscono la democrazia". "Il metodo delle primarie - ha ribadito - è un modo per far sì che la disputa non resti prigioniera delle oligarchie o degli stati maggiore". A Milano, ad esempio, ha aggiunto il leader di Sel, "abbiamo vinto alle amministrative perché abbiamo messo in campo un processo anti-oligarchico. E la costruzione della giunta è stata esemplare per dimostrare la capacità espansiva di un progetto e che non è impossibile un dialogo con le forze moderate".  

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