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Il Cav si sente accerchiato. "È un assalto, sogno Antigua"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nei giardini del Quirinale  in una foto d'archicio

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Accerchiato. Asserragliato. Silvio Berlusconi da giorni oramai si è chiuso in un bunker. Senza una linea chiara. Vede nemici dappertutto e forse non sbaglia. Rimane colpito dalle notizie sugli arresti per la P4. Al premier è stato raccontato che in realtà le ordinanze originariamente non erano tre, bensì sette. E una era per una persona a lui molto cara. Chi? Il Cavaliere non l'ha voluto raccontare nemmeno ai fedelissimi. Letta (che in serata viene ricevuto dal premier)? Nessuno s'è sognato di chiederlo. Spiega un uomo vicino al capo del governo: «Chissà perché a Bisignani sono stati concessi gli arresti domiciliari e gli è stato evitato di finire a Poggioreale? Forse perché può essere utile ai magistrati? Può raccontare qualcosa di significativo?». Può darsi, di sicuro il giornalista ai pm qualcosa ha detto: ha raccontato di avere girato a Gianni Letta le informazioni che riceveva da Alfonso Papa «in particolare di tutte le vicende che potevano riguardarlo direttamente o indirettamente, come la vicenda riguardante il Verdini, come la vicenda inerente al procedimento che riguardava lui stesso (e cioè il Letta) e il Chiorazzo e come, da ultimo, la vicenda inerente al presente procedimento». Ce n'è abbastanza perché il Cavaliere non riesca a dormire sonni tranquilli. Anche se ieri ha incrociato Umberto Bossi il quale lo ha rassicurato sulla fedeltà della Lega. Ma quand'anche riuscisse a prendere sonno c'è un'altra vicenda che lo inquieta da settimane: la sentenza Mondadori. In primo grado è stato condannato a 750 milioni di euro di risarcimento che deve a Carlo De Benedetti. Il giudizio di secondo grado potrebbe arrivare a giorni e a Berlusconi potrebbe essere stato riservato uno sconticino. Che non basta a placargli i tormenti: «Ma vi rendete conto? Dovrò dare 500 milioni, il triplo del valore di Mondadori. E poi a chi? A quello lì, che poi si comprerà La7 e ci attaccherà tutti i giorni. C'ha già gli studi pronti». E già, non solo sarà costretto a scucire un bel gruzzoletto. Ma per giunta al suo eterno rivale che lo assalterà sul suo core business, la tv. Ieri sera gli è stato servito un antipasto. L'Espresso ha pubblicato on line le foto di Berlusconi a villa Certosa appena domenica scorsa sotto un titolo eloquente: «L'Italia votava, ecco cosa faceva Berlusconi. Domenica 12 giugno: venticinque milioni di elettori andavano alle urne per i referendum. Il premier invece era a Villa Certosa, in Sardegna, ancora una volta in compagnia. Tutte le fotografie di Antonello Zappadu, in esclusiva sull'Espresso in edicola venerdì». Di nuovo Zappadu, il fotografo che lo aveva beccato due anni fa ed era stato bandito dalle forze dell'ordine. Il Cav è sul tetto di villa Certosa in mezzo a due fanciulle. Una delle due è Francesca Pascale, la venticinquenne consigliere provinciale di Napoli che venne indicata quale la sua attuale fidanzata quando il premier rivelò di avere una relazione stabile. Come uscire dalla trincea, dopo che almeno è stato rassicurato da Bossi? Sogna Antigua. Poi ragiona. È innamorato dell'idea Montezemolo. Lo considera una grossa personalità e soprattutto un ottimo candidato premier per le prossime elezioni. Chi gli è vicino gli ha fatto notare: «Ma Silvio, fra poco Montezemolo fa 64 anni! Ha cinque anni più di Fini e otto più di Casini. A 'sto punto ti tenevi loro». Ma il Cavaliere sembra convinto. Pensa che un imprenditore, con una storia di successo sia quello che ci vuole. Ed è quello che piace anche all'Udc.

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