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Via libera al ddl anticorruzione E l'opposizione si divide in tre

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Stavolta,invece, Pdl, Lega e Pd hanno trovato un'intesa e così è stato approvato l'articolo che riguarda l'istituzione della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle Amministrazioni pubbliche (Civit), le cui funzioni di controllo sono separate dalla funzione esecutiva che fa capo al Dipartimento della Funzione pubblica. Un accordo, tra l'altro, che è servito a spaccare in tre l'oppiszione: l'Idv, infatti, si è astenuta e il Terzo Polo ha votato contro. «Abbiamo fatto un buon lavoro – ha commentato Andrea Augello, senatore Pdl e sottosegretario alla presidenza del Consiglio – Anzi, considerato il momento politico che stiamo attraversando, abbiamo fatto un ottimo lavoro». «L'aspettativa legittima dell'opposizione di attribuire ad una struttura indipendente il ruolo di autorità per la lotta alla corruzione – ha proseguito – è stata soddisfatta senza intaccare le prerogative della funzione pubblica e del governo come soggetti coordinatori delle politiche nazionali di contrasto al fenomeno. Alla fine abbiamo trovato una soluzione equilibrata, a costo zero per i cittadini, su un tema delicato ed importante per l'opinione pubblica. Non ci saremmo riusciti senza la disponibilità dei gruppi di opposizione e la paziente mediazione del presidente del Senato». La legge, che ora deve approvata anche dalla Camera, introduce maggiore trasparenza nei procedimenti autorizzatori e concessori, nella scelta dei contraenti per l'affidamento dei lavori e nelle procedure di assunzione concorsuale; stabilisce regole più certe nei giudizi di responsabilità erariale innanzi alla corte dei conti, rendendo più efficace il sequestro conservativo sui beni dei responsabili e garantendo così il risarcimento del pregiudizio arrecato; determina le condizioni per individuare le attività di impresa particolarmente a rischio di infiltrazione mafiosa, prevedendo meccanismi di aggiornamento dell'elenco. Inoltre, con una delega il governo renderà più incisive le norme di incandidabilità per i cittadini che abbiano riportato condanne per delitti non colposi. E infine vengono innalzate, mediamente di un terzo, le pene per tutti i reati connessi alla corruzione.

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