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"Nessuna paralisi, gli impegni saranno rispettati"

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Tremonti non ci sta e replica a tono alle previsione fosche di Standard & Poor's. «L'Italia rispetterà gli impegni presi e non c'è nessun rischio di paralisi politica». In una nota diffusa dal ministero dell'Economia a ridosso della divulgazione delle valutazioni dell'agenzia di rating si precisa che «l'Italia è un Paese con risorse economiche e politiche tali da fargli sempre rispettare gli impegni presi». Le valutazioni dell'agenzia di rating giungono inaspettate. Soltanto pochi giorni fa il Fondo Monetario internazionale, l'Ocse e la Commissione Europea hanno promosso l'azione del governo e riconosciuto i progressi fatti per il risanamento dei conti. Inoltre il Tesoro sottolinea che «le valutazioni fatte dal governo sono sempre state estremamente prudenziali». Ma c'è anche un altro fattore che lascia perplessi. Al ministero dell'Economia fanno notare che «i dati macroeconomici sulla base dei quali l'agenzia ha confermato il proprio giudizio lo scorso dicembre, non solo non hanno subito variazioni sfavorevoli nel corso del primo trimestre 2011, ma in alcuni casi sono risultati migliori». L'unico elemento nuovo, pare costituito dal rischio di una possibile paralisi politica che Tremonti ha escluso «in assoluto». Quanto ai dati della crescita economica e del bilancio pubblico «sono stati costantemente migliori del previsto». Non solo c'è stabilità politica ma il governo va avanti sul fronte delle riforme. E annuncia che a breve ci saranno interventi che saranno approvati entro luglio, per rispettare l'obiettivo di pareggio di bilancio per il 2014. Una manovra estiva? Pochi giorni fa si erano diffuse le voci di interventi da 7-8 miliardi da presentare a giugno. Un'ipotesi però subito smentita dal Tesoro anche se il ministro Romani ha lasciato la porta aperta: ci potrebbe essere, ne parleremo a fine maggio. Le valutazioni dell'agenzia di rating sono state subito cavalcate dall'opposizione per attaccare il governo. «Le valutazioni di S&P sono fondate» afferma il responsabile economico del Pd Fassina che ha ripetuto la critica all'assenza di riforme in grado di spingere la crescita del Paese. E Damiano, capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera ha rilanciato: «Mentre le bufale di Governo continuano a pascolare e a moltiplicarsi, Standard & Poors ci bacchetta severamente». Il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi è intervenuto subito a smentire il rischio che le valutazioni dell'agenzia possano influenzare i mercati. Poi ha messo in evidenza che non solo Standard & Poor's è l'unica agenzia ha dare un giudizio così negativo, ma «prescinde dagli oggettivi dati macroeconomici e si riferisce a possibili future discontinuità politiche». Questo ripropone il tema dell'«affidabilità di tali soggetti privati». Un'affidabilità messa in dubbio anche dai sindacati Cisl e Uil. Il segretario generale della Cisl Bonanni addirittura perde la calma: «Andiamo ancora dietro alle agenzie di rating che per dieci anni ci hanno preso per il c...». E il leader della Uil Angeletti ricorda che «non è la prima volta che S&P prende degli abbagli».

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