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Berlusconi: cambiare i poteri al Colle

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

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Berlusconi ancora a testa bassa contro pubblici ministeri e sinistra, in un comizio al fulmicotone a Crotone dove ha anche annunciato che il Governo è pronto a varare una legge per aumentare i posti a disposizione in squadra.  E a riforme istituzionali che investano Parlamento, Consulta e anche Quirinale, con l'attribuzione di maggiori poteri a Governo e Primo Ministro. "Nonostante le critiche della sinistra - ha annunciato il Premier - abbiamo pronta una legge che presenteremo al prossimo Consiglio dei ministri per l'incremento dei membri del governo di un sotto segretario per ogni singolo ministero". E contro la sinistra e i suoi leader Berlusconi non ha misurato i termini. "I leader della sinistra sono sempre pessimisti, anzi incazzati. Scusate, ma ogni tanto sfodero le lingue e vi faccio vedere che uso l'inglese. Quando loro vanno in bagno, e non e che ci vadano spesso, visto che si lavano poco, e si guardano allo specchio per farsi la barba, si spaventano da soli". Il passo, anzi il legame, fra attacco alla sinistra e ai pubblici ministeri, per Berlusconi, ancora una volta è breve. "La sovranità in questo momento, con questa malattia della democrazia, è dei pm della sinistra: questo noi non possiamo tollerarlo", ha denunciato il Premier. E ancora: "Ci sono le elezioni e i pm di Napoli hanno chiuso le discariche: non si sa dove portare i rifiuti. Io glieli porterei in Procura da loro".   Ancora in tema di riforme istituzionali messe in cantiere dal suo Governo, Berlusconi non ha risparmiato un riferimento anche al rapporto fra Presidenza del Consiglio e Presidenza della Repubblica. E, ancora una volta, alla Corte Costituzionale. "Dobbiamo cambiare il nostro sistema istituzionale e ridurre il numero dei parlamentari, cambiare tutti i regolamenti dei lavori parlamentari, la composizione della Corte costituzionale, i poteri del presidente della Repubblica e attribuire dei poteri al governo e al premier. Presenteremo questa riforma - ha annunciato- prossimamente al Cdm, è indispensabile". E contro la Consulta, ancora una volta, il Premier ha rivolto l'accusa di una giurisdizione costituzionale pro-opposizione e pubblici ministeri. "In Parlamento - ha detto - avevamo approvato una legge di civiltà in base alla quale se una persona è assolta, non puo' essere richiamata nel girone dei processi, come invece accade in Italia perche' i pm vogliono portare avanti il loro teorema accusatorio, oppure per antipatia o per pregiudizio. Così un poveraccio ha la vita rovinata. Ai pm non piaceva questa legge e l'hanno portata alla Consulta, che è un organo politico e non più di garanzia ed è stata abrogata. Non si puo' andare avanti così".  

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